Wind 3 e Vodafone multate per oltre 10 milioni di euro: le violazioni di cui sono accusate

7 Dic 2019 11:54 - di Redazione
Wind 3 e Vodafone

Multe per oltre 10 milioni di euro a Wind 3 e Vodafone. L’accusa: violazioni del Codice di Consumo. È L’Antitrust ad aver elevato le sanzioni. Che ammontano rispettivamente a 4,3 milioni per Wind 3 e a 6 milioni per Vodafone. Lo fa sapere una nota del Garante della concorrenza.

Wind 3 e Vodafone, la nota dell’Autorità

L’Autorità, si legge, «ha rilevato, nello specifico, che Wind 3 e Vodafone, violando l’art. 22 del Codice del Consumo, da giugno 2018 non hanno fornito informazioni chiare e immediate nella promozione di offerte personalizzate di winback per i servizi di telefonia mobile rivolte ad ex clienti». Persone contattate «prevalentemente tramite sms, limitandosi ad indicare le sole condizioni del piano tariffario proposto in termini di prezzo e traffico incluso ed omettendo nel messaggio, viceversa, di dar conto di ulteriori costi o di vincoli di fruizione delle offerte».

“Condotta che induce in errore”

Si è ritenuta dunque tale condotta «idonea indurre in errore il consumatore medio in ordine al contenuto della proposta e a fargli assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso».

Violazione dell’art. 65 del Codice di Consumo

L’Autorità ha inoltre accertato che, in violazione dell’art. 65 del Codice del Consumo, «nella fase di adesione dei consumatori a tutte le offerte di telefonia mobile, Wind 3 e Vodafone hanno pre-attivato diversi servizi e/o opzioni aggiuntivi rispetto all’offerta principale, con aggravio di costi, senza il preventivo ed espresso consenso del consumatore».

Pochi giorni fa notizie sull’istruttoria

Pochi giorni fa un’altra notizia. L’Antitrust aveva avviato tre procedimenti istruttori nei confronti di Telecom Italia, Wind Tre e Vodafone Italia. Come riportato dall’Adnkronos, concernevano presunte pratiche commerciali scorrette per fornitura non richiesta del servizio di roaming marittimo.

L’ipotesi istruttoria riguarda l’addebito, sulla sim dei clienti, dei costi per la fruizione di tale servizio di comunicazione mobile a bordo delle navi. Non c’era adeguata informativa e nemmeno la richiesta da parte dei clienti di tale fornitura. Questo, sia in fase di sottoscrizione del contratto che in fase di utilizzo del servizio sulla nave.

 

 

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