Orfini si scaglia contro Di Maio: «Devi vergognarti e chiedere scusa, su Bibbiano sei stato il peggiore»

5 Dic 2019 13:59 - di Fortunata Cerri
Orfini

Matteo Orfini all’attacco del leader Cinquestelle. Dopo la revoca dell’obbligo di dimora per il sindaco di Bibbiano, il parlamentare dem si associa alla richiesta di scuse del segretario Nicola Zingaretti, aggiungendo alla lista anche Luigi Di Maio, che aveva bollato il Pd come «il partito che fa parte dello scandalo di Bibbiano».  Garantisti sì, ma solo quando serve. L’ex sindaco di Bibbiano Andrea Carletti torna libero e la sinistra ricomincia a parlare di Bibbiano. «Molti – scrive Orfini su Twitter – si dovrebbero vergognare per aver speculato su Bibbiano. Tanti dovrebbero chiedere scusa, come ha giustamente detto Zingaretti. Ma – aggiunge – ce ne è uno che più di chiunque altro avrebbe il dovere di farlo: l’attuale ministro degli Esteri».

Orfini su Bibbiano,  in difesa di Carletti

La Cassazione ha revocato gli arresti domiciliari al sindaco Andrea Carletti e Bibbiano è tornato al centro della battaglia politica. Con Zingaretti, Orfini e IV che urlano e chiedono le scuse. Da martedì sera il primo cittadino è libero e può tornare a svolgere le sue funzioni nel Comune della Val d’Enza. La revoca dei domiciliari per il sindaco dem di Bibbiano non è il capitolo finale di questa storia, visto che Carletti resta tutt’ora uno degli indagati dell’inchiesta Angeli e demoni.

L’inchiesta “Angeli e demoni”

Il sindaco è tra i 29 indagati dell’inchiesta della Procura di Reggio Angeli e demoni, che, partita a giugno scorso, ha scoperchiato un presunto sistema di affidi illeciti di minori in Val d’Enza. Carletti è accusato di abuso d’ufficio e falso riguardo all’affidamento di spazi per la cura di minori senza evidenza pubblica. Secondo l’accusa, Carletti avrebbe infatti favorito l’affidamento degli spazi pubblici del comune all’associazione Hansel e Gretel di Claudio Foti senza alcuna gara d’appalto.

I difensori

I difensori del sindaco avevano impugnato in Cassazione il provvedimento con cui il Riesame di Bologna aveva sostituito gli arresti domiciliari a cui Carletti era stato sottoposto con l’obbligo di dimora nel Comune di Albinea. Avevano anche impugnato quello con cui il gip di Reggio Emilia aveva detto “no” alla revoca delle misure cautelari. Il sostituto pm della Suprema Corte, Ciro Angelillis, ricostruisce il Giornale,  avrebbe optato, ancora una volta per il rigetto dei ricorsi. Entro trenta giorni, come previsto dalla legge, i giudici depositeranno le motivazioni della loro sentenza. Ma intanto Carletti può riprendere il suo mandato e tornare a fare il sindaco in attesa di processo. Ma c’è chi ha già deciso come andranno le cose.

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