Mafia, depistaggio su via D’Amelio: gli avvocati contro l’ex-pm Palma. E ora tocca a Di Matteo
Al processo di mafia in corso sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio sale di tono lo scontro fra l’ex-pm Annamaria Palma Guarnier, oggi avvocato generale dello Stato, sotto inchiesta per calunnia aggravata dalla Procura di Messina con il collega Carmelo Petralia, e l’avvocato Giuseppe Scozzola. Che rappresenta due degli imputati condannati all’ergastolo da innocenti.
Il battibecco fra la Palma e Scozzola in udienza arriva all’Ordine degli avvocati di Palermo. Che promette di intervenire: «ci occuperemo del caso», fanno sapere gli avvocati.
Ieri la Palma ha parlato per quasi nove ore di seguito come teste indagata di reato connesso.
Era stata lei a coordinare, con l’allora Procuratore Giovanni Tinebra e il pm Carmelo Petralia, dal 1994, le indagini sulla strage in cui Cosa Nostra uccise Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta.
Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto di Caltanissetta Gabriele Paci, Annamaria Palma, ha ricordato i primi processi sulla strage. Processi che si sono celebrati proprio a Caltanissetta con lei a rappresentare l’accusa.
Lo sfogo dell’ex-pm Palma contro gli avvocati degli imputati risultati innocenti
«Noi – aveva sbottato – siamo già stati oggetto di pesanti accuse da parte degli avvocati degli imputati. Che oggi siedono qui, in rappresentanza delle parti civili».
Parole che hanno fatto infuriare i legali degli innocenti condannati ingiustamente. Come hanno deciso i giudici dopo la revisione del processo.
A prendere la parola, molto irritato, l’avvocato Giuseppe Scozzola. Che rappresenta due degli imputati condannati all’ergastolo da innocenti, Gaetano Scotto e Vincenzo Orofino.
«Presidente – ha detto Scozzola rivolgendosi al Presidente del Tribunale di Caltanissetta, Francesco D’Arrigo – Non si può permettere alla teste di dire queste cose».
E il magistrato Palma ha replicato: «Perché, non è cosi?».
Ma Scozzola ha insistito: «Se siamo parte civile è perché siamo stati calunniati».
E Palma: «Lei sarà stato pure calunniato ma lei sedeva a difendere degli imputati, è un dato di fatto».
Scozzola allora ha replicato irritato: «Perché erano innocenti e sono stati assolti e revisionati». «Questo è tutto da vedere…», ha ribattuto ancora l’ex-pm Palma. Per poi aggiungere: «Nessuno voleva offendere»».
La decisione dell’Ordine di tutelare i legali attaccati dal magistrato
Ma le parole del magistrato hanno fatto infuriare tutti i legali degli imputati poi assolti. Che ora chiedono un intervento dell’Ordine degli avvocati di Palermo per essere “tutelati”.
Immediata la replica del Presidente del Consiglio dell’Ordine, Giovanni Immordino. Che annuncia all’Adnkronos: «Questa vicenda sarà all’ordine del giorno della prossima seduta. Ce ne occuperemo con grande attenzione – dice – chiederemo l’acquisizione dei verbali prima di prendere una decisione».
Anche Rosalba Di Gregorio, legale di tre imputati poi risultati innocenti, Gaetano Muarana, Giuseppe La Mattina e Cosimo Vernengo, ha stigmatizzato le esternazioni di Annamaria Palma.
«No, non ho gradito, certo, l’allusione della teste-indagata, agli avvocati “che ora fanno le parti civili e prima assistevano gli imputati” – dice il legale – che sono sempre le stesse persone imputate e condannate allora e oggi parti offese del reato di calunnia. Ma non ho ritenuto di dovervi dare peso. Perché non ne ha. Neppure gli attacchi, neanche tanto velati, a Fiammetta Borsellino sono sfuggiti. Ma non bisognava dare ad essi importanza. Perché non ne ha».
«Non mi sono neppure piaciuti per nulla gli attacchi e i riferimenti negativi continui all’avvocato Paolo Petronio. E non solo perché non c’è più. Non solo perché in vita ha sofferto per le accuse calunniose (sempre e anche stavolta ripetute). Ma, anche perché, dopo la revisione dei processi, si potrebbe pure aver il buon garbo di non mostrarsi attaccati e affezionati ai vecchi argomenti. Demoliti nel crollo dei processi, delle indagini, dei falsi pentiti».
E conclude: «Ma non ho reagito. Ho pensato che sarebbe ora, sarebbe tempo, sarebbe giusto che di ciò si occupi, duramente, il nostro Consiglio dell’Ordine!».
Il figlio dell’avvocato deceduto: fango sui galantuomini come mio padre
L’Istituzione degli avvocati ha già annunciato che se ne occuperà la prossima settimana.
«Io auspico che stavolta il Consiglio si occupi anche di questo cattivo sentire comune per il quale l’avvocato si identifica con l’imputato da cui vengono fuori gli avvocati del diavolo…».
E aggiunge: «Io capisco tutto. Pure il nervosismo di chi si trova a fare il teste, dopo essere stata nei processi ”revisionati” nel ruolo di accusa. Ma il punto è un altro: anche se lei alla revisione non crede (ha detto «vedremo»! ) e crede ancora che quelli oggi assolti siano “colpevoli”, non deve permettersi di criminalizzare la nostra professione. Nessuno deve farlo. Lei meno che mai. Non in quanto oggi indagata (indagato non è presunto colpevole) ma in quanto Avvocato generale o comunque Magistrato».
I verbali di udienza all’esame per eventuali azioni penali
«Io non mi aspetto le scuse da chi, per qualunque motivo ha fatto processi errati. Mi aspetto però rispetto. Non lo abbiamo avuto allora. E non lo abbiamo avuto ieri, né nei contenuti delle affermazioni né nei toni in tutta l’udienza! Il fatto tutto, quindi, va alla attenzione dell’Ordine. Non scendo a dialoghi con chi mi offende. E mi sono imposta la calma per tutto il tempo. E, specialmente, nel corso della mia ora di esame».
E anche il figlio del defunto avvocato Petronio, Salvatore Petronio, anche lui legale nel processo, ha voluto replicare al magistrato.
«Come al solito, quando si parla di Vincenzo Scarantino, si getta fango sulla difesa e pure su galantuomini. E non perché si parla di mio padre – dice il legale all’Adnkronos – Mi riservo di leggere i verbali per ogni eventuale azione penale, l’ennesima nei confronti di Annamaria Palma».
Anche Petronio si rivolge all’Ordine degli avvocati per «chiedere un intervento a tutela» dell’avvocatura.
Dal canto suo Scozzola spiega, all’indomani dello sfogo in aula: «Non sopporto assolutamente che qualcuno possa attaccare la toga. Certo potevo evitare. Ma non dovevo essere io ad intervenire in difesa nostra, ma altri. Comunque precisiamo che, spero che sia registrato. Dopo il mio sfogo qualcuno ha osato mettere in dubbio anche la revisione. È semplicemente triste».
Le lacrime dell’ex-pm Palma in aula: mi hanno accusata ingiustamente
E un altro avvocato, Ornella Butera, questa volta di Giuseppe Urso, altro imputato condannato da innocente aggiunge: «Senza dimenticare che se siamo qui oggi è soprattutto grazie agli “avvocati che ora fanno le parti civili”. Che hanno sempre cercato la verità nonostante, ancora oggi, siano bassamente attaccati da chi oggi dovrebbe avere quanto meno il buon gusto, auspicare l’intelligenza sarebbe troppo, di tacere».
«E aggiungo ancora che di fronte all’assoluzione in sede di revisione di chi, innocente, è stato ingiustamente condannato all’ergastolo sentire ancora dire “questo è tutto da vedere.. questo è da vedere”, lascia basiti e sgomenti».
L’udienza con la deposizione di Annamaria Palma, che ieri ha avuto un cedimento emotivo scoppiando in lacrime per dire a gran voce di essere stata «accusata ingiustamente» anche dai familiari di Paolo Borsellino «che io adoravo», è stata rinviata al prossimo 10 gennaio.
Nelle udienze successive saranno ascoltati anche il pm Antonino Di Matteo, che si occupò delle indagini e Ilda Boccassini.