Le “pacifiche” Sardine sono già con la bava alla bocca: «Sarà rivolta contro questa destra»

20 Dic 2019 10:46 - di Marta Lima

Le Sardine annunciano – in una lettera a Repubblica – che non si trasformeranno in partito, ma faranno politica da una sola parte. Quale? La sinistra, ovviamente, visto che il loro nemico è la destra.  «Il 14 dicembre eravamo quattro trentenni come ce ne sono tanti in Italia, solo con tante ore di sonno perse. Dopo piazza San Giovanni era tempo di fare due calcoli. In 30 giorni si erano riempite 92 piazze in tutta Italia, a cui si sono aggiunte 24 piazze estere, europee e statunitensi. Circa mezzo milione di persone sono uscite di casa, al freddo e sotto la pioggia. Per dire che la loro idea di società non rispecchiava per nulla quella presentata dall’attuale destra italiana. Quella stessa destra che non perde occasione per affermare di avere il popolo dalla sua parte».

La lettera delle Sardine è targata sinistra

I toni della missiva sono apparentemente moderati, ma i contenuti inneggiano alla sommossa di piazza. «Le proteste sono frequenti come stelle cadenti, le rivolte sono rare come le eclissi. L’Italia è nel mezzo di una rivolta popolare pacifica che non ha precedenti negli ultimi decenni. Chi cercherà di osteggiarla sentirà solo più acuto il fischio, chi tenterà di cavalcarla rimarrà deluso». Rivolta popolae pacifica? E allora che significa quella frase, “chi cercherà di osteggiarla sentirà più acuto il fischio…”. Fischia il vento, soffia la bufera. Come nei canti partigiani. Alla faccia del pacifismo.

I fondatori del movimento delle Sardine Andrea Garreffa, Roberto Morotti, Mattia Santori, Giulia Trappoloni escludono di formare un partito. «La forma stessa di un partito sarebbe un oltraggio a ciò che è stato e che potrebbe essere. E non perché i partiti siano sbagliati, ma perché veniamo da una pentola e non è lì che vogliamo tornare. Chiedere che cornice dare a una rivolta è come mettere confini al mare. Puoi farlo, ma risulterai ridicolo. Noi ci chiediamo ogni giorno come fare, e ci sentiamo ridicoli, inadatti e impreparati… ma finalmente liberi. L’unica certezza che abbiamo è che siamo stati sdraiati per troppo tempo. E che ora abbiamo bisogno di nuotare».

Il pacifismo che usa termini come “rivolta”

«Le sardine -spiegano ancora- non esistono, non sono mai esistite. Sono state solo un pretesto. Potevano essere storioni, salmoni o stambecchi. La verità è che la pentola era pronta per scoppiare. Poteva farlo e lasciare tutti scottati. Per fortuna le sardine le hanno permesso semplicemente di fischiare. Non è stato grazie a noi, né tantomeno a chi ha organizzato le piazze dopo di noi. È stato grazie a un bisogno condiviso di tornare a sentirsi liberi”.

«Liberi di esprimere pacificamente un pensiero e di farlo con il corpo, contro ogni tentativo di manipolazione imposto dai tunnel solipsistici dei social media. La condivisione dello stesso male ci ha resi alleati coesi, ha unito il fronte». Una lettera che svela la posizione politica delle Sardine, che da movimento ben sponsorizzato da vecchi arnesi della politica possono avere un margine di azione ancora maggiore, a sinstra. Come se la lotta alla cattiva politica potesse essere condotta a senso unico…

Commenti

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  • Maurizio Giannotti 21 Dicembre 2019

    Sono solo dei semi deficienti ,cerebrolesi, al sodo dei catto comunisti. Gente da prendere a pedate là ove non batte il sole.!1!

  • Silvia Toresi 21 Dicembre 2019

    Ma andassero a farsi una nuotata!!!!!!

  • Adelio Bevagna 20 Dicembre 2019

    qualcuno gli dica che il popolo di dx attende fiducioso.

  • luigi 20 Dicembre 2019

    sardine…andate a lavorare.

  • Massimiliano 20 Dicembre 2019

    Che paura….tremiamo tutti….buffoni e pagliacci pilotati da quella sinistra che non può scendere in piazza perché impresentabile….tornate a scuola capre!

  • maurizio pinna 20 Dicembre 2019

    I diversamente antagonisti non conoscono l’uso della lingua italiana, la RIVOLTA si fa contro qualcuno che è al potere, contro l’opposizione diventa puro ANTAGONISMO, come fanno i CENTRI SOCIALI e i giustizialisti giacobini. Come si diceva negli anni di piombo: colpiscine uno per educarne 100.