Kim rialza la testa e minaccia gli Usa se non cambiano atteggiamento verso la Corea
Ricomincia la strategia dello stop and go della Corea del Nord nei confronti dell’America e più in generale del mondo libero.
Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha chiesto ai suoi militari e diplomatici di preparare “misure offensive” non meglio specificate per proteggere la sicurezza e la sovranità del Paese. Lo riferiscono oggi i media statali della Corea del Nord.
Kim aveva convocato ieri sera una riunione dei suoi massimi funzionari in vista della scadenza a fine anno dell’ultimatum rivolto da Pyongyang agli Stati Uniti. Tutto questo al fine di ottenere la modifica della loro posizione sui negoziati nucleari in stallo. Una forma di pressione per poter continuare nella propria azione?
La Corea del Nord si dice pronta al “regalo di Natale”
La riunione plenaria del Comitato centrale del partito è seguita da vicino tra le preoccupazioni che Kim possa sospendere i negoziati nucleari con gli Usa. Se dovesse adottare un approccio più conflittuale, potrebbero ricominciare i test missilistici e nucleari. Kim ha affermato che il Nord perseguirà un “nuovo percorso” se Washington persisterà con sanzioni e pressioni.Il regime nordcoreano ha sostenuto che se entro la fine dell’anno Washington non ridurrà le sanzioni avrà un temibile “regalo di Natale”. L’Amministrazione Usa ha respinto l’ultimatum, ribadendo comunque la disponibilità al dialogo con i nordcoreani. Resta da vedere fino a che punto ci si potrà spingere nel negoziare in presenza di minacce continue.
Ma Kim fa i conti anche con la grave situazione economica
La Corea del Nord si trova in una “grave situazione economica”. Lo ha ammesso lo stesso leader nordcoreano chiedendo agli esponenti del Partito dei Lavoratori, al potere nel Paese asiatico, di trovare delle misure urgenti per rimediare. Kim Jong Un ha affermato che è giunto il momento di dare “una svolta decisiva” allo sviluppo economico del suo Paese, come ha riferito l’agenzia di stampa nordcoreana Kcna. Per alcuni osservatori proprio la situazione di crisi spinge Kim ad alzare la voce sul fronte internazionale, in modo da non avere ostacoli interni.