Impeachment per Trump, mercoledì la Camera vota. Ma tra i dem c’è anche chi sostiene Donald…

16 Dic 2019 16:53 - di Redazione
trump

Impeachmentper Trump, negli Usa non si parla d’altro. E i dem, rosi dall’odio cieco, non aspettano altro. È atteso per mercoledì prossimo il voto dell’interna Camera dei rappresentanti dei due articoli di impeachment di Donald Trump. Si prevede che il risultato rifletterà, come è successo ieri in commissione Giustizia, gli schieramenti dei due partiti. Con la maggioranza democratica che, con alcune defezioni tra i suoi 223 deputati, che approverà la messa in stato d’accusa del presidente e tutti i 197 repubblicani che voteranno contro. A questo punto la palla passerà al Senato che, secondo il dettato della Costituzione, dovrà svolgere il processo. Che sarà presieduto dal giudice capo della Corte Suprema.

Due i capi di accusa contro Trump

I capi di accusa, gli articoli della risoluzione di impeachment, contro Trump sono due. Il primo è quello di abuso di potere per aver bloccato gli aiuti militari e negato l’incontro alla Casa Bianca al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In modo – dicono – da fare pressioni per avviare un’inchiesta contro Joe Biden, possibile avversario alle prossime presidenziali. Il secondo capo d’accusa, ostruzione al Congresso, si riferisce al rifiuto di Trump di cooperare con l’inchiesta. Il risultato del procedimento, che verrà avviato nel nuovo anno, è scontato dal momento che i repubblicani hanno la maggioranza, 53 seggi contro i 47 democratici. Senza contare che per la condanna del presidente è necessaria una maggioranza qualificata, cioè 67 voti. Ma sarà importante capire come la leadership repubblicana intenda gestire il processo al presidente, il terzo della storia americana dopo quello del 1868 di Andrew Johnson e del 1998 di Bill Clinton.

Pubblicato oggi il documento di 658 pagine

“Nel loro insieme gli articoli imputano al presidente Trump di aver messo i suoi interessi personali e politici al di sopra della sicurezza nazionale. Delle nostre libere ed eque elezioni ed il nostro sistema di controllo e bilanciamento” del potere. Così la Commissione Giustizia della Camera a guida democratica argomenta nel rapporto conclusivo. Nel documento di 658 pagine, pubblicato integralmente oggi a pochi giorni dal voto con cui mercoledì la Camera deciderà della messa in stato d’accusa di Trump, si afferma che il presidente “ha seguito uno schema di comportamenti scorretti che continuerà se lasciato senza controllo”. “Il presidente Trump ha realizzato il peggior incubo dei nostri padri fondatori”, si legge ancora. Nel rapporto si afferma che la sua presunta richiesta ad un leader straniero di interferire con le elezioni del 2020 corrispondono ai parametri legali fissati nella costituzione per la richiesta dell’impeachment.

I democratici in realtà si preoccupano per le prossime elezioni, che li vedrebbero sconfitti ancora una volta. I democratici giustificano la necessità di agire velocemente prima delle elezioni del prossimo anno dal momento che il rischio è che Trump “quasi sicuramente continuerà”. “Non possiamo contare sulle prossime elezioni per rimediare alla cattiva condotta quando il presidente sta cercando di minacciare la stessa integrità di queste elezioni. Dobbiamo agire immediatamente”.

E tra i dem c’è chi sostiene The Donald

Intanto tra i dem c’è chi appoggia Trump. Jeff Van Drew, democratico eletto al primo mandato in un distretto tradizionalmente repubblicano del New Jersey, si prepara a passare ai repubblicani. A seguito della sua opposizione all’impeachment di Donald Trump. Ed intanto almeno sei dei componenti del suo staff si sono già dimessi in polemica. Anche un sesto collaboratore, CeCe Doherty, ha annunciato le dimissioni. “Sconfiggere Trump è stato e sempre sarà il mio principale obiettivo, la ragione per cui ho iniziato a fare politica”. Van Drew ed il collega Collin Peterson, democratico del Minnesota, hanno votato contro l’avvio formale dell’impeachment ottobre e si prevede voteranno contro gli articoli di impeachment che saranno presentati mercoledì in aula.

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