Basta violenze negli ospedali. La Cisl medici promuove una “battaglia di civiltà” in corsia

30 Dic 2019 17:04 - di Vanessa Seffer

Da Vanessa Seffer riceviamo e volentieri pubblichiamo sulla denuncia della Cisl medici

Che cosa succede negli ospedali italiani? I medici e il personale sanitario fanno oltre il loro meglio barcamenandosi fra tagli delle spese, blocchi dei turnover e  la sempre più grave carenza di specialisti. Solo in Lombardia si stima la mancanza di circa diecimila medici specialisti. A complicare la situazione ci si mettono le aggressioni verbali e fisiche cui costantemente sono sottoposti. Anche ieri un episodio grave al Cto di Napoli, muore il padre 92enne e il figlio aggredisce dottoressa e infermieri, e un altro all’ospedale di Latina dove un africano pretendeva di essere visitato bypassando i malati gravi e siccome non è stato subito accontentato ha sfasciato tutto minacciando il personale.

Nel 2020 “battaglia di civiltà” della Cisl medici

La Cisl Medici Lazio è stato il sindacato che incessantemente ha portato avanti nel 2019 una azione di sensibilizzazione di questi fenomeni ormai senza controllo, una battaglia di civiltà che non intende fermarsi durante il prossimo anno  perché vanno trovate soluzioni definitive e “sensate”, attribuendo le giuste pene per chi aggredisce un medico o un infermiere. Il dott. Luciano Cifaldi, Segretario della Cisl Medici Lazio, ed il dott. Benedetto Magliozzi, Segretario della Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti, hanno interessato in modo trasversale i rappresentanti politici ed  anche i prefetti del Lazio. Molte le testate giornalistiche, sia di settore che di orientamento politico caratterizzato come Il Secolo D’Italia, che  hanno ospitato le loro riflessioni dimostrando una concreta sensibilità per questo tema. 

I camici bianchi sono al fronte…

Così ha commentato gli episodi di ieri a Napoli Luciano Cifaldi: “Ci sono molte persone nel Paese che vivono con la pensione del proprio genitore. Questo potrebbe non essere il caso specifico dei fatti accaduti ieri a Napoli, ma spesso è così. C’è anche da dire che non si accetta l’inevitabilità della morte. Almeno un tempo si diceva che “l’unico dato certo che abbiamo nella vita è la morte”. Però è chiaro che oggi ormai c’è la tendenza a cercare sempre un colpevole per qualsiasi cosa. Un uomo a 92 anni può stare pure in apparente buona salute, ma l’evento della sua morte ben difficilmente dovrebbe scatenare reazioni emotive tali da devastare un Pronto Soccorso.

Si deve cambiare la comunicazione perchè è facile aggredire persone tanto poi c’è sempre la possibilità concreta di trovare in sede giudiziaria chi dice che si è agito in una particolare situazione emotiva e quindi scatta ogni meccanismo attenuante se non addirittura giustificativo.  Oltre alla vita c’è la morte e questa è una caratteristica fondamentale della vita stessa. Poi è chiaro che noi medici daremo sempre il massimo in termini professionali”. Il fenomeno è in continuo aumento, anche per questo clima di evidente impunità che si è generato. In proposito il Segretario Benedetto Magliozzi ha annunciato: “Il 2020 sarà un anno in cui la Cisl Medici Lazio darà battaglia su questo tema”. “Perché i medici ogni giorno vanno al fronte e rischiano la vita”.

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