Calo delle nascite, raggiunto un nuovo record negativo. «È un dramma nazionale»
Nuovo minimo storico di nascite. Il 2019 potrebbe chiudere sotto la cifra di 430mila bambini, ha comunicato oggi il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, durante la presentazione del rapporto Welfare Italia . “Una stima che non può essere archiviata come fredda statistica È un dramma nazionale concreto, che già ora sta mettendo in ginocchio il sistema previdenziale, il welfare, il servizio sanitario universalistico, il futuro delle nuove generazioni”. Commenta così il presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, Gigi De Palo.
“Questo indica a tutte le realtà del Paese che le nascite non è uno degli argomenti dell’agenda nazionale. Ma il tema centrale. Siamo preoccupati perché mancano misure e azioni adeguate per invertire questa tendenza al declino demografico ormai in atto. Manca attenzione al tema della famiglia e dei figli come bene comune. Manca una costruzione culturale differente in quest’ambito. Per questo, a maggio organizzeremo gli Stati Generali della natalità. Una grande occasione di riflessione e approfondimento concreto sui tanti problemi che hanno prodotto questi effetti demografici, sociali ed economici”. “Sono due anni che il Forum Famiglie chiede un Patto per la natalità che metta insieme tutte le realtà del Paese – politica, imprese, banche, associazioni e mass media – con l’obiettivo comune di far uscire l’Italia da questo pericolosissimo vicolo cieco”.
Il calo delle nascite in Italia è la grande emergenze che tutti fingono di non vedere. È un problema che dura da molti anni. Senza che nessun governo sia mai riuscito ad arrestare il trend negativo. Un popolo in calo demografico è destinato all’estinzione. Fratelli d’Italia è l’unica forza politiche che ha posto le nascite al centro della sua proposta. Il programma è stato lanciato già 2 anni fa.«Asili nido gratuiti. Reddito bimbo. Stop Iva su pannolini e latte in polvere. Sono alcuni degli obiettivi che raggiungeremo. Rivoluzioniamo il welfare: rimettiamo la famiglia al centro dello Stato sociale».