Banche, Boschi silura Lannutti per l’antisemitismo. Ma le vere ragioni sono meno nobili
Maria Elena Boschi “silura” la candidatura di Elio Lannutti, storico presidente dell’Adusbef, alla guida della Commissione d’inchiesta sulle banche. E lo fa nascondendosi dietro la motivazione dell’apparente antisemitismo del grillino. La realtà, però, è ben diversa e non ha nulla a che fare neanche con il “conflitto d’interessi” da qualcuno sollevato. «Noi siamo stati chiari fin dall’inizio: Lannutti per noi è invotabile, e non per il conflitto di interessi con suo figlio, ma per le frasi vergognose dette sugli ebrei. Chi porta avanti pregiudizi squallidi antisemiti non avrà mai il nostro voto, qualunque attività faccia suo figlio. Mi chiedo come i 5Stelle possano continuare a sostenere questa candidatura». Lo dice, in un’intervista a Repubblica, il capogruppo di Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi. Che contro Lannutti ha sempre avuto un problema politico e personale. Ne subiva gli attacchi, aveva difficoltà a gestirne le bordate, soprattutto sul fronte Etruria. L’antisemitismo di Lannutti, o presunto tale, arriva dopo, molto dopo.
Boschi contro Lannutti, la sua spina nel fianco
L’astio di Boschi nei confronti di Lannutti nasce già ai tempi del governo Renzi, dello scandalo Etruria, delle conseguenze delle misure per “salvare” le banche. Lannutti, in quel periodo, era una spina nel fianco. E con la sua Adusbef “martellava” quotidianamente il governo dei “toscani”.
Nel 2016, Lannutti manifestava sotto il ministero dell’Economia contro il decreto del governo Renzi sulle banche che metteva a rischio di pignoramento le aziende. «Si evince che l’appropriazione del pegno non possessorio può essere richiesta dal creditore al verificarsi di un evento non meglio specificato – attacca Lannutti -. O meglio, lasciato alla libera contrattazione tra le parti. Insomma, per il M5S, non paiono esserci più paletti chiari, stabiliti ex lege. Come accade invece per il pur ritenuto deplorevole “patto Marciano”. L’estrema libertà di stabilire quale evento autorizzi la banca a riscuotere la garanzia, dunque, farebbe sì che a stravincere sia la parte forte dell’accordo tra istituti. E ad esempio, le piccole e medie imprese italiane. Sul decreto è stata apposta la questione di fiducia dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi che ha portato al blocco dei lavori di Montecitorio…».
Gli attacchi alle misure del governo Renzi sulle banche
Ecco invece cosa scriveva Lannutti, nel 2017, nella sua relazione all’assemblea dell’Adusbef. «La funzione sociale del credito e del risparmio, garantito dalla Costituzione, ha subito pesanti attacchi dal governo Renzi. Disattento alle esigenze delle famiglie e dei cittadini. Prestito vitalizio ipotecario, decreto ‘salva banche’ che ha espropriato 130.000 famiglie, decreto legislativo sui finanziamenti ipotecari del ministro Boschi. Un decreto che ha spianato la strada per espropriare le case dei legittimi proprietari in temporanee difficoltà economiche. Agevolando poi le vendite forzose degli immobili da parte delle banche. Per fortuna bocciata dal Consiglio di Stato anche dietro impugnativa Adusbef, ed una serie di norme e decreti recepite da governi camerieri dei banchieri».
«L’ultimo provvedimento che regala 20 miliardi di euro alle banche, per impedire che i bancarottieri e le dormienti autorità di vigilanza potessero rispondere penalmente del loro operato, è del governo Gentiloni. Basato sul presupposto erroneo e l’ingannevole narrazione che gli istituti di credito non possono fallire. A differenza delle altre imprese portate al fallimento proprio dai comportamenti fraudolenti dei banchieri. Sia nella concessione allegra, spesso senza garanzie dei prestiti, che nella revoca dei fidi con preavviso di 24 ore».
Con Di Maio e contro Conte
L’anno dopo quelle pesantissime parole contro Renzi e Boschi, il senatore non sembrava gradire appieno neppure il nome del premier designato Giuseppe Conte nel governo giallo-verde. «È un amico di Maria Elena Boschi. Mi continuerò a battere fino all’ultimo per Luigi Di Maio premier». Ed ancora, frasi velenose su presunti accordi dal sapore massonico, con riferimenti nella guerra per le banche a “cariatidi, lestofanti del potere marcio e corrotto, legati a cricche, combriccole, faccendieri, logge coperte, grembiulini…”. Intanto Lannutti si batteva per ottenere i risarcimenti ai risparmiatori…
ti pareva, utilizzano tutte le scuse plausibili e possibili per…
non indagare sul serio sulle banche ed i loro conti…