Veltroni non fa sconti alla sinistra: «Non sa più parlare alla gente che soffre. Fa solo tattica»
«Non si può pensare di stare al governo dando l’impressione di non volerci stare. Né stare insieme per necessità. Questa è una cosa che la sinistra spesso ha fatto con risultati mai brillanti». L’ha affermato Walter Veltroni, a Che tempo che fa. «Io spero, penso, mi auguro, che la sinistra ritrovi la cosa più semplice che ha fatto in tutta la sua storia. La sinistra, tra tanti difetti, ha sempre parlato il linguaggio della vita delle persone, soprattutto di quelle che soffrivano di più. Questa è stata nella storia l’identità della sinistra».
«Ora è come se avesse perso questa capacità», ha aggiunto Veltroni. «Secondo me la sinistra deve parlare oggi sostanzialmente di tre cose: ambiente, lavoro, istruzione. Invece siamo in un momento in cui prevale la tattica, i giochi tra i partiti. Lo sport più praticato a sinistra è la scissione».
«Il Pd è stato il primo partito della sinistra che è nato per una fusione e non per una scissione. Quell’idea nasceva dal proposito di costruire un soggetto riformista in Italia che avesse l’ambizione di parlare alla maggioranza degli italiani. Invece adesso si sta tornando indietro. Il sistema proporzionale garantisce ai partiti la possibilità di sopravvivere, però non dà più ai cittadini la possibilità di scegliere il governo. E rischia di consegnare il nostro Paese a una condizione di instabilità».