CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

prescrizione

Prescrizione, nuova spina per Conte. Bonafede: «Nessuna modifica o cade il governo»

Politica - di Francesca De Ambra - 21 Novembre 2019 - AGGIORNATO 21 Novembre 2019 alle 15:25

La Terza Repubblica fondata dal M5S rischia di affogare nella riforma della giustizia, proprio laddove s’impantanò la Seconda, quella berlusconiana. Una vera e propria nemesi. Ma tant’è: di dare disco verde al congelamento della prescrizione prevista dal testo del ministro Bonafede, Pd e Iv non ne vogliono sapere. E se non sarà ritirato o corretto – minacciano – sono pronti a votare la proposta del forzista Enrico Costa: sospensione per 18 mesi dopo le sentenze di primo e secondo grado. Per tutta risposta il Guardasigilli ha evocato la crisi di governo.

Pd e Iv pronti a votare il testo del forzista Costa

A chiacchiere, nella maggioranza, è tutto un pullulare di buone intenzioni. Il capogruppo Pd in commissione, Alfredo Bazoli, spinge sula necessità di velocizzare i processi. «Vogliamo tempi certi. Al contrario – spiega -, il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio rischia di invece di allungare i tempi, in violazione dell’art. 111 della Costituzione sulla ragionevole durata del processo». Da qui la proposta di rinvio dell’entrata in vigore (fissata al 1° gennaio prossimo) in attesa di una riforma organica del processo o di introdurre tempi certi di durata.

Il tema prescrizione “presidiato” da Travaglio

La questione prescrizione, tuttavia, contiene anche aspetti molto meno teorici e assai più prosaici. Il Pd non può inseguire il M5S sul terreno del giustizialismo senza offrire il fianco alle scorrerie di Renzi. Che a sua volta innalza la bandiera del garantismo con l’occhio ben puntato sulle sbandate truppe di Forza Italia. Il tema, insomma, è politico. Soprattutto per i Cinquestelle, sempre alle prese con la mission impossible di recuperare lo slancio delle origini. Bonafede non può permettersi retromarce. Il terreno giustizia è infatti presidiato dal Fatto Quotidiano, pronto a censurare anche il più piccolo tentennamento sul tema della prescrizione. Il giornale di Marco Travaglio ha già cominciato a martellare pubblicando l’elenco dei «prescritti famosi». E tutto autorizza a prevedere che Bonafede preferirà farsi esplodere piuttosto che ritrovarsi nel libro nero del Fatto Quotidiano.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Francesca De Ambra - 21 Novembre 2019