Piketty, l’economista marxista accusato dall’ex compagna: «Mi ha picchiato più volte»

30 Nov 2019 15:31 - di Redazione

Alla faccia del progressista dalla parte delle donne. A dieci anni dalle pesanti accuse di violenza che lo coinvolsero, i riflettori sono tornati ad accendersi su Thomas Piketty,  economista francese d’ispirazione marxista. Suo il volume Il capitale nel XXI secolo. L’ex ministra e sua ex Aurélie Filippetti lo querela e riapre caso sulle violenze subite. Oggi la Filippetti parla al Corriere della Sera, affermando: “Piketty mi picchiò più volte e ora mi addossa la colpa”.

L’economista, infatti, avrebbe affermato che la Filippetti era violenta con le sue tre figlie piccole, tanto da decidere di cacciarla di casa. L’ex ministra ha risposto querelandolo per diffamazione e riaprendo il caso.

“Nel 2009 lo avevo denunciato per violenze che non riguardavano solo quella sera ma erano ripetute. E ho ritirato la denuncia solo dopo la sua dichiarazione scritta. Aveva riconosciuto episodi di violenza ripetuti e se ne era scusato”.

La donna racconta di aver deciso di querelarlo per diffamazione dopo aver sentito la risposta che l’economista ha dato a una sua studentesse che gli chiedeva conto del suo passato.

Piketty ha respinto le accuse e sostenuto che la donna era violenta con le sue figlie. Filippetti sottolinea la falsità di questa dichiarazione, spiega che fu picchiata più di una volta: «Sono io ad avere presentato denuncia contro di lui per violenze, all’epoca, non lui ad avere denunciato me per violenze contro le sue figlie. È una totale menzogna. La vittima che si è rivolta alla polizia sono io. Lui cerca di capovolgere totalmente le cose».

Filippetti ritiene che quando denunciò la prima volta, il caso esplose ma senza grandi conseguenze perché la società ancora non era pronta ad affrontare in maniera incisiva questo tipo di fenomeni. Dopo il MeToo le cose sono cambiate. Quanto ai rapporti con l’ex, dice che dopo le violenze non si sono più rivolti la parola: «Mai, è impossibile. Il suo comportamento a Tolosa è sintomatico di una violenza di fondo. Le sue frasi sono un altro atto violento. Contro di me, e anche contro mia figlia, che all’epoca aveva 11 anni e si ricorda benissimo di tutto».

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