Nuovo digitale, incombe la “mazzata” televisore sulle famiglie: l’80% dovrà cambiarlo presto

11 Nov 2019 19:15 - di Redazione

Non bastavano le tasse del governo giallorosso. Le famiglie dovranno prepararsi a sborsare centinaia di euro tra breve. Sono infatti obbligate a cambiare televisore. E questo per non perdere il segnale digitale terrestre, che sta per rinnovarsi.

«I televisori degli italiani – si legge su la Repubblica– vanno incontro a una lunga fase di transizione»  E ciò a partire dal 2020 e per chiudersi ufficialmente il 1° luglio del 2022.  Cambierà la modalità tecnica con la quale viene inviato e ricevuto il segnale di film, programmi e via dicendo. Caro televisiore addio. È un po’ come accaduto nel passaggio dall’analogico al digitale. Bisognerà metter mano al televisore. Sostituendolo oppure dotandosi di un decoder.  Per i menno abbienti è previsto un bonus. Ma la mazzata per la gran parte delle famiglie rimane.

«Non è affatto un passaggio banale. Anche se si parla di qualche anno di tempo (inizialmente si pensava addirittura di fare il cambio entro il prossimo giugno. Si calcola che , se le frequenze passate alle Telco nella famosa asta da 6,5 miliardi, dovessero esser spente oggi quasi 18 milioni di famiglie italiane – più di otto su dieci – non vedrebbero più i programmi dei canali terrestri. Pochissimi sono dunque i “televisori principali” delle famiglie già pronti al cambio: è dal primo gennaio 2017 che le reti di distribuzione dell’elettronica hanno l’obbligo di vendere tv già Dbt2 Ready, per chi ha in casa apparecchi antecedenti è probabile che ci sia bisogno di una spesa supplementare».

«Già il governo Gentiloni aveva istituito un fondo triennale da 151 milioni di risorse per erogare un bonus per l’acquisto dei nuovi televisori. Dopo una consultazione pubblica, alla fine della scorsa settimana al Ministero per lo Sviluppo economico si è riunito il Tavolo TV 4.0 che ha fatto il punto sulla transizione del sistema radiotelevisivo. La sottosegretaria Mirella Liuzzi ha invitato gli operatori innanzitutto a predisporre un piano di comunicazione che renda il passaggio più trasparente possibile per i consmatori».

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