Roma, arrestata “Madame furto” mentre tenta un borseggio: è una nomade 33enne

24 Nov 2019 13:38 - di Redazione
uccide la nonna a mani nude

Continua a far parlare di sé ”Madame furto”. È l’ormai nota cittadina bosniaca di 33 anni che deve la sua  fama agli innumerevoli precedenti e arresti collezionati nella sua  carriera di borseggiatrice. Ma mai scontati in carcere a causa  delle sue altrettante numerose gravidanze. Sono infatti 11 i figli  attuali partoriti dalla nomade negli anni. L’ultimo nato proprio a  maggio di quest’anno. Che le ha permesso di rimanere in libertà e di  usufruire del differimento della pena dopo nei mesi scorsi era stata arrestata dai Carabinieri sempre per furto.

E ieri mattina, la donna è stata notata da una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Roma Viale Libia. E ciò mentre stava cercando  di compiere l’ennesimo furto. Ai danni di un turista coreano. Sulla  banchina della metro della linea ”B”.

La donna è stata  accompagnata in caserma per i  dovuti accertamenti e per il foto-segnalamento. La giovane subito ha simulato di essere incinta. Con conati di vomito. I militari l’hanno quindi  accompagnata in ospedale Per i dovuti accertamenti clinici.  Che ne hanno categoricamente smentito lo stato di gravidanza .

”Madame furto” è stata condannataalla pena di 2  anni di reclusione. Da scontare ai domiciliari e con braccialetto elettronico.

“Madame furto” era già stata arrestata a marzo scorso da una pattuglia di carabinieri della stazione di via Veneto. le notificarono un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso a suo carico  per ben 42 furti a lei addebitati.

Le relative pene non vennero mai scontate per le molteplici gravidanze. Anche a marzo la donna fu trovata in avanzato stato di gravidanza, motivo per cui i giudici decise di differire l’esecuzione alla data del parto. Nel frattempo, la pena è divenuta esecutiva e ieri, i carabinieri della stazione Quirinale l’hanno notata scorrazzare tra i passeggeri in transito nella stazione Termini in atteggiamento sospetto.

 

 

 

 

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