Il fumettista Gipi a Daria Bignardi: i neonazisti di Siena? Ma quale pericolo, sono solo due ebeti… (video)

14 Nov 2019 17:03 - di Redazione
Il fumettista Gipi

Il fumettista Gipi ospite di Daria Bignardi a L’assedio su canale Nove parla dell’inchiesta di Siena su una presunta organizzazione eversiva di estrema destra. Tutto parte da una foto di uno dei personaggi coinvolti. L’uomo in foto sta su un sidecar militare con mitraglietta MG42 tedesca. Gipi parla degli arrestati  – padre e figlio ai domiciliari con l’accusa di terrorismo – definendoli due “toscani rincoglioniti”. Due “ebeti” che non rappresentano alcun pericolo neonazista.

Il fumettista Gipi: questa robetta non è seria

“Questi non hanno neanche cancellato i profili Fb, penso che ci meritiamo nemici più seri”. “Credo che questi due fossero sostanzialmente due ebeti, è una cosa tipicamente toscana, come il film Vogliamo i colonnelli, te vai al bar e sei scemo come i sassi, fai la caccia al cinghiale, sono come i signori in cucina. Questa è robetta. Impazzire per questa roba qui, se io fossi un neonazista serio sarei molto contento di vedere tutta la sinistra italiana che si butta su questi due coglioni”.

Si terrà domani mattina, davanti al gip del tribunale di Siena,  l’udienza per la convalida dell’arresto di Andrea Chesi, 60 anni, dipendente di Banca Mps, e del figlio Yuri. I due sono ai domiciliari. Altre dieci le persone indagate, e tra queste anche la moglie di Chesi, Sabrina Vannini, 52 anni. Tutti gli indagati sono residenti nel Senese e hanno tra 50 e 60 anni. Padre e figlio sono stati arrestati in flagranza di reato dalla Digos dopo che, durante le perquisizioni, nella loro disponibilità hanno trovato tritolo, polvere da sparo e parti di bombe della seconda guerra mondiale, tra cui spolette e detonatori. Per tutti e dodici gli indagati si ipotizza il reato di detenzione abusiva di armi correlata alla costituzione di un’associazione con finalità eversiva. Andrea e Yuri Chiesi risultano indagati per associazione con finalità di terrorismo dalla procura di Firenze.

Dalle indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche e del controllo di una chat di collegamento tra gli indagati, è emerso che il gruppo stava progettando anche un attentato alla moschea di Colle Val d’Elsa (Siena), intento poi abbandonato per il timore che la polizia seguisse già la loro attività. Nel corso delle perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, oltre all’esplosivo, sono state trovate e sequestrate numerose armi e simboli nazisti e fascisti. I legali della difesa sottolineano che tra le armi rinvenute, quelle funzionanti erano regolarmente denunciate, mentre le altre sarebbero “inerti” oppure copie.

 

 

 

 

Commenti

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  • Menono Incariola 14 Novembre 2019

    Definire l’ MG/42 una “mitraglietta” significa:
    a) non aver fatto il servizio militare
    b) non capire una mazza di armi automatiche
    c) non aver probabilmente mai visto neppure una foto dellla suddetta arma.
    L’MG (Maschinegewehr) era soprannominata “la sega di Hitler”, per l’elevatissima , cadenza di tiro, in certi modelli 1500 colpi/min. una sua versione a cadenza ridotta (750 colpi/min), denominata MG 42/59, ricalibrata in cal. .308/ 7,62 e’ stata poi usata dagli eserciti NATO, Esercito Italiano compreso, e risulta essere tuttora in servizio. Viene definita “arma di reparto” e pesa 12 – 13 kg. Alla faccia della “mitraglietta”!