Fondazione Open, la commissione minaccia la tenuta del governo. La reazione di Renzi

27 Nov 2019 14:03 - di Redazione
Fondazione Open

L’indagine sulla Fondazione Open scava fossati tra M5S e Italia Viva. E ridà ossigeno a un Di Maio avvoltolato sui suoi fallimenti. Eccolo invece tuonare con accenti savonaroliani: “La Commissione di inchiesta sui fondi ai partiti è una delle ragioni per cui la Lega ha fatto cadere il governo ad agosto. Il nostro progetto di legge permette al Parlamento di far luce sui fondi che sono entrati non solo nei partiti ma anche nelle associazioni, nelle fondazioni. Questo ovviamente vale per tutti, anche per il M5S”.

E ancora: L’unico modo per portare avanti un governo in maniera trasparente è sottoporsi tutti quanti a quella che può essere una Commissione di inchiesta che fa chiarezza sui flussi di denaro entrati nelle fondazioni, nelle associazioni e nei partiti”. Di Maio promette di portare in Parlamento il prima possibile la legge per istituire la commissione d’inchiesta. Per lui è una priorità. Tiepido, se non proprio ostile, l’atteggiamento del Pd. Mentre Renzi non si fa cogliere impreparato e replica. “Se altri partiti utilizzano questa vicenda per chiedere commissioni di inchiesta sui partiti e sulle fondazioni io dico che ci sto. Anzi, rilancio: dovremmo allargare la commissione di inchiesta anche a quelle società collegate a movimenti politici che ricevono collaborazioni e consulenze da società pubbliche. Italiane, certo. Ma non solo italiane”.

Se commissione dev’essere, dice Renzi, indaghi anche su Rousseau e sulla Casaleggio associati. Provocazione cui Di Maio ha risposto: “Ci dobbiamo sottoporre tutti alla commissione d’inchiesta sui fondi ai partiti”. La Fondazione Open è stata attiva dal 2012 al 2018. Al presidente Alberto Bianchi è contestato il traffico di influenze illecite e il finanziamento illecito ai partiti. Nel consiglio di amministrazione, oltre a Bianchi figuravano Maria Elena Boschi, Marco Carrai e Luca Lotti, all’epoca fedelissimi del ‘Giglio Magico’ di Renzi. Anche Carrai, amico d’infanzia di Renzi e imprenditore, risulta indagato.

 

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