Ex Ilva, i grillini lasciano nel caos famiglie e industria: no agli emendamenti sullo scudo penale

13 Nov 2019 13:29 - di Sveva Ferri
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Stop agli emendamenti sull’ex Ilva. La commissione Finanze della Camera ha dichiarato inammissibili le modifiche al decreto legge fiscale che avrebbero reintrodotto lo scudo penale per i reati ambientali. Una scelta in capo alla presidenza, nella mani della grillina Carla Ruocco, che di fatto impedisce al Parlamento di intervenire per districare il complesso caso Arcelor Mittal. La Ruocco si è giustificata sostenendo che “il tema dello scudo penale per l’Ilva è inammissibile per estraneità di materia”. Ma appare evidente che il tecnicismo nasconde tutte le difficoltà di una maggioranza lacerata e di un governo a un passo dalla crisi.

FdI presenterà ricorso: «Maggioranza irresponsabile»

“È un grande rammarico che siano stati dichiarati inammissibili tutti gli emendamenti che tentavano di reintrodurre lo scudo penale per Arcelor Mittal. Avrebbero tolto l’alibi della società per andarsene immediatamente”, ha commentato Giorgia Meloni. La leader di FdI è prima firmataria di un emendamento al riguardo proposto da Fabio Rampelli. “Il governo potrebbe intervenire con altri strumenti, come il decreto, ma noi continuiamo a chiedere il ripristino dello scudo. E torniamo a chiedere anche che l’Italia coinvolga l’Unione europea. La questione della siderurgia – ha sottolineato Meloni – è anche una questione europea e sarebbe un bene che a trattare con Arcelor Mittal l’Italia non fosse da sola”. È stato poi Rampelli a chiarire che FdI presenterà ricorso contro le scelte di “una maggioranza irresponsabile”. “In ballo – ha ricordato – ci sono circa 20mila posti di lavoro, oltre al futuro ambientale di Taranto e dei suoi cittadini e dell’acciaieria italiana”.

Lo scontro Gelmini-Ruocco sull’ex Ilva

Di una “decisione miope ed estremamente grave” della Ruocco ha parlato poi la capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Mariastella Gelmini. L’esponente azzurra ha sottolineato che Pd, M5S e Leu “si comportano in modo irresponsabile e bloccano, senza alcun motivo, quello che poteva rappresentare un primo tassello utile per risolvere la crisi intorno all’acciaieria di Taranto”.

Commenti

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  • Pietro 13 Novembre 2019

    ma la Meloni lavora in un posto sicuro? oppure ha la possibilità di infortunarsi o morire mentre sta lavorando? il risultato di come è l’Ilva oggi, ovvero un’Industria che sta cadendo a pezzi, che inquina grazie ai 12 decreti salva ilva a danno dei cittadini e degli stessi operai, deriva proprio dalle scelte scellerate dei Governi precedenti, che pur di restare a oziare su una poltrona pur di avere i voti hanno portato avanti questa situazione drammatica. Ogni settimana accade un incidente, e non sono state nemmeno prese misure per adeguare o almeno cambiare strumenti obsoleti, sversamento di catrame continuo, tubazioni bucate nelle cokerie, siviere bucate, quando piove meglio non parlarne, e la Meloni vuole far continuare tale scempio? in 7 anni il nulla cosmico per l’ambiente e d’altronde come aspettarselo se non si salvaguardia la stessa azienda. Ma come si fa a mettere in sicurezza un impianto che per ripararlo occorre spegnerlo come dice la Procura, o meglio come dicono i fatti reali che si susseguono strazianti? come si fa a riconvertire un impianto e deve allo tesso tempo continuare a produrre ? Vogliono far cadere il Governo per avere loro stessi portato questa catastrofe! Incredibile! Ma fate almeno per una volta il mea culpa e trovate le giuste soluzioni senza pensare a quella poltrona tanto non ve la toglie nessuno.

    • Francesco Storace 13 Novembre 2019

      Quindi lasciamo ventimila persone in mezzo alla strada?