Escrementi in busta chiusa. Allerta massima al Tribunale di Milano: poi la scoperta.
Escrementi in busta chiusa. Missiva “nauseante” destinata a un giudice civile del tribunale di Milano. Escrementi in busta chiusa e non firmata, ovviamente. Che però è regolarmente aperta e segnalata ai carabinieri. Frutto dell’impazzimento di questi tempi. O, magari, di una certa goliardia di ritorno. Chissà se sapremo mai. Spetterà alle indagini, comunque. Quel che è accertata è la dinamica del fatto. Accaduto nel primo pomeriggio, poco prima delle ore 15. Quando la busta, con mittente anonimo, è stata consegnata insieme a tante altre. Escrementi recanti l’indicazione dell’articolo 2577 del codice civile. Che, si dà il caso, e quello che concerne il diritto d’autore. E svela, forse, la volontà dell’estensore, anche se non la sua identità. Non ancora, di certo. Per quello si indagherà. La busta con il singolare contenuto arrivata sulla scrivania, ha subito insospettito i presenti. Non foss’altro che per l’odore. Ecco che quindi la missiva, presa in consegna dai militari, è stata passata ai raggi x all’ingresso di Porta Vittoria. Lo screening accurato evidenziava quindi la presenza all’interno della busta di un sacchetto in plastica. Sacchetto che avvolgeva inequivocabilmente materiale organico. La macchina non sbaglia mai. E le indagini sono in corso da parte della procura. Cosicchè si verrà al dunque. Magari l’astio del condannato e se così sarà lo si punirà. Oppure lo sberleffo di un artista, vero o presunto. Che si prende gioco dell’Istituzione. Quasi sessant’anni dopo la “Merda d’artista”, beffa neodadaista di Piero Manzoni.