Drammatico interrogatorio per la deputata renziana Occhionero
“Ho sbagliato. Ho sbagliato tutto.
Mi sono fidata di lui“. Così si è giustificata, nel corso di un interrogatorio drammatico di oltre due ore, la deputata di Italia Viva Giusy Occhionero, sentita dai pm di Palermo che ieri hanno arrestato il suo collaboratore, Antonello Nicosia, accusato di associazione mafiosa. (Nella foto). “Mi era stato presentato dai Radicali, veniva dal mondo dell’associazionismo, si diceva difensore dei diritti dei detenuti”, ha aggiunto.
“Alla Camera non ci sono controlli”, dice la Occhionero
Ai magistrati che le chiedevano come abbia potuto assumere come collaboratore un uomo che aveva avuto una condanna a 10 anni per traffico di droga, Occhionero ha risposto: “Alla Camera non c’è alcun controllo, perché avrei dovuto fare controlli io?”. La deputata a un certo punto, insospettita, avrebbe cominciato a dubitare del curriculum di Nicosia, sedicente insegnante di storia della mafia negli Usa, e i rapporti tra i due si sarebbero rovinati.
Nicosia approfittava del suo ruolo per vedere i boss
L’ex collaboratore, oltre a progettare estorsioni e omicidi col capomafia di Sciacca Accursio Dimino, approfittava del suo ruolo per entrare nelle carceri di massima sicurezza e incontrare boss mafiosi detenuti veicolando all’esterno informazioni sugli istituti di pena, interessandosi a vicende personali di capimafia come Filippo Guttadauro, cognato del boss Matteo Messina Denaro, e informandosi su eventuali intenzioni dei mafiosi di collaborare con la giustizia.
Silenzio dal mondo politico sulla deputata che ora milita con Italia Viva di Matteo Renzi, come il Secolo ha denunciato poche ore fa. E gli stessi Cinquestelle sembrano tacere per timore di non infastidire un alleato ingombrante…
Cosi’ come sarà interessante capire se lo stesso presidente della Camera, Roberto Fico, vorrà chiarire qualcosa sull’inesistenza di controlli a Montecitorio. Se si arriva al punto di assumere uno condannato a dieci anni per droga…
FICO ha le mani “bagnate”