Scuolabus dirottato, Sy disse ai bambini che sarebbero morti tutti: “Non scenderete più”
«Alla partenza ha detto adesso “Vi farò fare un bel viaggetto e da qui non scendete più». Così Tiziana Magarini, la collaboratrice scolastica della scuola media di Crema che era insieme ai 51 studenti sul bus sequestrato dall’autista Ousseynou Sy, ricostruisce quanto accaduto la mattina dello scorso 20 marzo. La donna era l’unica a non essere legata con le fascette autostringenti, come racconta in aula nel processo in corso a Milano, ricorda la benzina sparsa sul pavimento del mezzo, e «la pistola che qualche minuto l’ho vista, il coltello è sempre rimasto nella sua mano. Ho cercato un dialogo, gli dicevo “Cosa stai facendo? Sono bambini piccoli e io sono una donna”. Ero terrorizzata».
“Sy voleva per farsi esplodere”
«Nella mano sinistra aveva un accendino, tipo un accendigas di quelli lunghi e lo accendeva ripetutamente, io ho visto un paio di volte la fiamma, mentre nell’altra mano non sono sicuro se avesse un cellulare o qualcosa del genere. L’autobus è pieno di benzina, se non vi spostate gli do fuoco. Lui diceva “lo faccio esplodere, lo faccio esplodere” agitando le mani. Non aveva intenzione di far scendere i bambini». È il racconto di uno dei carabinieri intervenuti per bloccare l’autista di origine senegalese.