Bulli aggrediscono un 14enne a Cefalù: nel video le risate e l’incitamento a picchiare più forte
Adolescenti con contesti familiari “normalissimi” alle spalle, figli di professionisti che “in branco si trasformano in bulli”. E che sembrano vivere la violenza come “un gioco”. Eccolo l’identikit dei tre 15enni sui quali grava l’accusa di stalking, percosse, violenze, minacce e diffamazione, con l’aggravante della disabilità e della minore età della vittima.
Sono loro per gli investigatori del commissariato di Cefalù gli autori dell’aggressione a un loro coetaneo, un 14enne con una lieve disabilità. Il ragazzo, che era nel mirino da un mese, nei giorni scorsi, in una zona di campagna non distante dalla cittadina normanna, è finito vittima della violenza dei bulli. Lo hanno dapprima deriso e poi aggredito con insulti, umiliazioni, percosse e violenze sia psicologiche che fisiche. Un’aggressione filmata in presa diretta con il cellulare e poi postata sui social.
Proprio quel video diventato virale ha fatto scattare le indagini che hanno consentito agli investigatori di stringere il cerchio attorno ai tre bulli. La vittima viene picchiata e derisa, una voce fuori campo incita l’aggressore, lo incoraggia a continuare, a picchiare più forte e ride fragorosamente. “L’aggressione si trasforma in un gioco in cui i carnefici sembrano non rendersi conto della gravità delle loro azioni – spiegano gli investigatori – Quello che emerge da quel video è l’assoluta, drammatica assenza di valori di questi ragazzi“.
I genitori della vittima sono venuti a conoscenza del video e hanno presentato denuncia agli agenti del commissariato. I poliziotti hanno identificato e denunciato al tribunale per i minorenni di Palermo i tre quindicenni di Cefalù.