Zingaretti si innervosisce: “Troppe bandierine, Renzi e Di Maio la smettano col protagonismo”

5 Ott 2019 11:36 - di Il Cavaliere Nero

Zingaretti è fuori di sè. E pare che dietro l’alzata di scudi di Conte contro Renzi ci sia proprio lui, il segretario del Pd.

Non solo: al Nazareno considerano “infantile” l’atteggiamento dello stesso Di Maio, che pensa solo alle “bandierine” da piazzare, “come se fosse ancora al governo con Salvini“, affermano dall’entourage del leader del Partito democratico.

A che serve quel decreto rimpatri di Di Maio?

Zingaretti ha messo in fila alcuni episodi che rischiano di far esplodere un allarme sul governo se non si interviene a frenare le voglie di protagonismo. In particolare alcuni fatti denotano rischi di tensione. A che serve, ad esempio, l’enfasi con cui Di Maio e Bonafede hanno presentato il decreto rimpatri “peraltro non concordato” col Pd? Così Il Messaggero descrive lo stato d’animo di Zingaretti: “Una corsa a piantare le bandierine, una competition per lo strapuntino da rivendicare a ogni costo: così non va bene, il governo non devo reggerlo solo io“.

E ovviamente Zingaretti si sta stancando di Renzi

Poi, la partita che sta giocando Matteo Renzi. E’ evidente che l’ex premier ha messo nel mirino il Pd e punta ogni giorno a sfilare pezzi in Parlamento e nel territorio. A lungo andare, dice Zingaretti ai suoi, anche questo diventa un problema. Perché non va bene che si proceda in ordine sparso. Di qui, probabilmente, anche il richiamo di ieri sera del capogruppo Pd a Palazzo Madama, Marcucci, nei confronti dello stesso Conte. “Non faccia casino pure il premier”, è la sostanza dei rilievi del Nazareno in direzione Palazzo Chigi.

In pratica è come se si stesse rovinosamente tornando indietro agli ultimi mesi del governo gialloverde, con le liti quotidiane. E se a questo aggiungiamo che persino, è facile intuire che i rischi sulla tenuta del governo crescono sempre di più. E Zingaretti ora va dicendo che non ha rifiutato le elezioni per sempre.

Commenti

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  • Fabio 5 Ottobre 2019

    Sfido chiunque abbia un pò di dimestichezza con la politica attuale della “nuova sinistra” a non aver capito in quale tranello si era cacciato il fratellone del più famoso attore. Tranello orchestrato ad arte dal Matteo “buono” , anche perché il giochetto gli era già riuscito qualche anno fa, per riprendersi il partito e, soprattutto, la notorietà con innumerevoli presenze davanti alle telecamere di tutta l’Europa ( in America credo che a mala pena lo conoscessero!!!). Ora “caro Zingarello” (neanche tanto!!!) faresti meglio a metterti da parte da solo, almeno cadresti in piedi-