Umbria al voto grazie a Concorsopoli, lo scandalo Pd denunciato dal M5S. Oggi sono alleati
Tutti sanno che domani si vota in Umbria. Ma non tutti sanno che nella terra di San Francesco si sarebbe dovuto tornare alle urne nella primavera del 2020. E ancora meno ricordano che gli umbri ci vanno anticipatamente perché il centrosinistra uscito vincente dalle elezioni del 2015 è stato travolto da Concorsopoli, una delle tante squallide storie di malapolitica germogliate all’ombra del potere rosso. Si contano infine sulle dita di una sola mano quanti sanno che a denunciare l’allora presidente dem Catiuscia Marini (nella foto con Zingaretti) furono i consiglieri regionali del M5S. Lo stesso M5S che oggi marcia sottobraccio al Pd stanno nel tentativo di sbarrare il passo al centrodestra guidato da Donatella Tesei.
Concorsopoli costrinse la dem Marini a dimettersi
E poiché Concorsopoli fa vergognare l’uno dell’altro, fanno finta di essere più convergenti nel sostegno allo stesso candidato, il civico Vincenzo Bianconi, che alleati. Come non capirli, del resto. Soprattutto i grillini. Ancora riecheggiano negli orecchi degli italiani le loro raffiche di onestà-tà-tà-tà che abbattevano, uno dopo l’altro, i simboli della Casta. E chi potrebbe dimenticare i loro perentori “mai con il Pd, mai con la Lega“, diventati in un amen la caricatura della già caricaturale “Franza o Spagna purché se magna“?
Così Di Maio tradisce i suoi elettori
Sì, certo, la politica ha i sui tornanti e suoi incidenti di percorsi. Ma l’Umbria è un caso a parte. Qui – stando all’accusa della Procura, sollecitata dagli esposti M5S – gli esponenti regionali del Pd erano pappa e ciccia con le commissioni esaminatrici dei candidati e facevano assumere chi volevano loro. E a condurre le danze di Concorsopoli era – sempre secondo i pm – proprio la Marini. Apposta il Pd ha dovuto sobbarcarsi il civico Bianconi. Già, dove lo trovava uno dei suoi, uno fatto in casa, disposto a metterci la faccia dopo quel po’ po’ di scandalo al sole in salsa dem? Giusto Di Maio non lo ha capito. O, meglio, lo ha capito ma non ha potuto farci niente. Messo alle strette, ha pensato che fosse più conveniente perdere la faccia che le elezioni. Ma Dio è grande: gli farà perdere anche quelle.
Quella foto di Catiuscia e Zingaretti vale un “”Perù””, come si diceva una volta. Con amici con quelle facce, chi ha bisogno di nemici? Saluti