Trump infierisce sul nemico al Baghdadi: «Il capo dell’Isis è morto da vigliacco»
Non rende onore al nemico, Donald Trump: «Al Baghdadi è morto da vigliacco», dice infatti il presidente Usa. La conferma ufficiale della morte del capo dell’Isis diventa l’occasione per la ricostruzione della fase finale del raid americano: «Al Baghdadi è morto dopo essere fuggito in un tunnel senza uscita, piagnucolando e urlando mentre fuggiva». Il compound nel quale si nascondeva il leader dell’Isis, ha riferito ancora Trump, «è stato ripulito, con persone che si arrendevano o venivano colpite e uccise». Nell’operazione «11 bambini sono stati portati fuori dalla casa e sono illesi. Gli unici rimasti erano al Baghdadi e tre dei suoi figli che aveva trascinato con sé. Erano destinati a morte sicura».
Trump ringrazia Russia, Turchia, Iraq, Siria e curdi siriani
Il leader dell’Isis, ha proseguito l’Inquilino della Casa Bianca, «ha raggiunto la fine del tunnel, mentre i nostri cani lo inseguivano. Ha azionato il suo giubbotto (esplosivo), uccidendo se stesso e i suoi tre figli. Il suo corpo è rimasto mutilato nell’esplosione». Nessuna perdita tra gli statunitensi. Ciò, nonostante le forze speciali abbiano dovuto far fronte – parole di Trump – ad un livello di fuoco «da non credere». Solo un cane usato dai militari nell’operazione è rimasto ferito. Per la riuscita di questa «missione molto pericolosa», il presidente Usa ha voluto ringraziare la Russia, la Turchia, l’Iraq, la Siria e i curdi siriani per il sostegno fornito agli Usa. Questi ultimi, in particolare, hanno fornito informazioni molto utili.
Il Pentagono: «Prenderemo anche i nuovi leader»
La morte del capo dell’Isis è benzina per la campagna presidenziale di Trump. «Gli Stati Uniti – ha infatti rivendicato il capo della Casa Bianca – hanno cancellato al 100 per cento il califfato di al Baghdadi» Trump ha poi definito i sostenitori del “califfo” dei “perdenti” che «in alcuni casi erano dei burattini molto spaventati, in altri casi degli assassini spietati». Il capo del Pentagono, Mark Esper la morte di al Baghdadi un «colpo devastante» per l’Isis. Lo stesso Esper, in un’intervista alla Cnn, ha poi assicurato che gli Usa «osserveranno attentamente le prossime mosse e quando un nuovo leader o nuovi leader spunteranno fuori, prenderemo anche loro».