Sotto accusa Conte e il suo esercito sgangherato: «Fare gli schiavi della Merkel non vi è servito a niente»

23 Ott 2019 11:11 - di Franco Bianchini
schiavi della merkel

Fare gli scendiletto di Macron e gli schiavi della Merkel non è servito a niente. La letterina autunnale arrivata dai vertici europei ha messo alle corde Conte e la sua sgangherata maggioranza. Ora cercano di metterci una pezza, regalano sorrisi alle telecamere, si mostrano tranquilli. Ma è solo un tentativo infantile di nascondere la figuraccia. «Gli hanno tirato le orecchie», commenta Gian Marco Centinaio. «Il servilismo dell’avvocato non è bastato a metterci al riparo».

Le critiche agli “schiavi della Merkel”

L’ex ministro leghista lo dice chiaro e tondo: «Vi avevamo avvertiti, questa Europa non è nostra amica». E aggiunge: «Svolgere i compitini non fa gli interessi degli italiani». Questo governo «è completamente sprovvisto di coraggio. Sono insediati da oltre 50 giorni e non sono ancora riusciti a produrre un solo provvedimento. Stanno tenendo il Paese in ostaggio pur di tenersi la poltrona».

Proprio su questo punto interviene Luca Ciriani, di Fratelli d’Italia. «Non si capisce più se c’è una maggioranza», afferma. «E soprattutto se c’è una manovra finanziaria, perché ogni giorno viene annunciata una modifica. Poi puntualmente c’è una smentita».  «Tutti dicono di aver vinto e nessuno ha perso. Conte ripete che è a capo di questa maggioranza, ma in realtà un giorno prende ordini da Renzi, il successivo da Di Maio e quell’altro ancora da Zingaretti». Il tutto secondo un copione che «sembra ricordate la tela di Penelope all’inverso. La notte si prende una decisione e poi la mattina viene disfatta».

La letterina crea scompiglio. «Ecco a cosa serve fare gli zerbini di Bruxelles. Ecco a cosa serve essere pronti a ogni diktat europeo. Magari il ministro Fioramonti potrebbe indicare una delle sue soluzioni pirotecniche», scrive sulla sua pagina Facebook Roberto Calderoli.

Le ironie si sprecano. Arrivano stilettate da tutte le parti. Alla fine emerge un elemento: piegarsi alle decisioni di Macron e fare gli schiavi della Merkel ha dato una poltrona a Paolo Gentiloni, ma non carta bianca sui conti all’Italia. Essere schiavi e subalterni non paga.

 

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