Roma, sgominata la “banda della borsa schermata”: stranieri rapinavano boutique in centro
Roma, immigrati ancora in azione. Usavano lo stesso trucchetto per rubare nelle boutique del centro storico. A scoprirli sono stati i Carabinieri della stazione Roma San Lorenzo in Lucina che, in 6 giorni, hanno arrestato due volte la “banda della borsa schermata”. Il primo arresto riguarda tre cittadini cileni, di 17, 20 e 22 anni, con l’accusa di furto aggravato in concorso. I tre hanno trovato i carabinieri ad aspettarli in via delle Convertite. C’è stato un prolungato servizio di osservazione e pedinamento, subito dopo aver asportato capi di abbigliamento da un negozio. I ladri approfittavano dell’affollamento all’interno dell’esercizio commerciale. E riuscivano a eludere il controllo degli addetti alla vendita. A quel punto prelevavano la merce esposta sugli scaffali riponendola in una comune sacca shopper. Che però era modificata ad hoc con dei fogli di carta argentata per raggirare l’allarme antitaccheggio. In questo modo poi si allontanavano senza problemi dal negozio.
Roma, gli stranieri erano inspiegabilmente liberi
Non avevano, però, fatto i conti con i Carabinieri. Li hanno fermati subito dopo il furto, recuperando la refurtiva, del valore di oltre 500 euro. Che è stata subito restituita al negozio. Ma dopo soli sei giorni, il 20enne e il 22enne sono stati notati uscire da un negozio di via Sant’Andrea delle Fratte. E proprio dagli stessi Carabinieri della stazione Roma San Lorenzo in Lucina. I due avevano una busta simile a quella sequestrata nel primo arresto. Gli agenti hanno deciso subito di controllarli. E così hanno scoperto che i due avevano appena messo a segno un altro colpo riuscendo a rubare 4 orologi. La perquisizione ha permesso ai militari di recuperare all’interno della borsa altra refurtiva. Questa proveniva da 3 boutique di lusso del centro storico per un valore di 3.650 euro. Il 22enne si trova, ora, rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, mentre il 20enne è stato sottoposto al divieto di ritorno nel comune di Roma. Quello che non si capisce è perché i due fossero liberi al momento del secondo furto.