Protesta islamica a Mestre: “Vogliamo carne halal nelle mense scolastiche”

3 Ott 2019 14:24 - di Penelope Corrado

“Apprendiamo oggi dai giornali, che la richiesta di avere una mensa a scuola con carne halal ha preso la forma di una petizione a nome di tutti i genitori di fede islamica. Purtroppo ci troviamo di fronte una fotografia sconcertante perché preannuncia sempre più uno scenario inquietante: dai promotori ci viene detto chiaramente, in maniera arrogante, che se vogliono qualcosa, possono. E se non possono, cercano in ogni modo per averla. Mi domando fino a dove potremo arrivare con la scusa del buonismo e della integrazione a tutti i costi”. Descrive così Silvia Rizzotto, capogruppo in Consiglio regionale Veneto della lista Zaia Presidente, ‘‘il caso diventato ormai nazionale, riguardante la richiesta da parte di alcuni genitori musulmani a Mestre, di far servire alla mensa dei loro figli la carne ottenuta secondo i propri dettami religiosi”.

Carne halal, la petizione parte da Mestre

“È stata proprio la rappresentante della comunità bengalese, tale signora Kamrul Syed, a dire che già con il 30% di studenti musulmani a scuola, i loro genitori hanno il diritto di chiedere a mensa la distribuzione della carne halal”.

La Rizzotto domanda se, con questo messaggio, “che sa di velata minaccia, non intenda supporre che in futuro, quando i bambini di religione islamica saranno anche più del 30% e anche più dei bambini italiani e cattolici, essi pretenderanno anche ben altro”. Un futuro, “neanche troppo lontano vista la nuova politica del Governo sui porti spalancati a tutti”.

La protesta della Lista Zaia

“Faccio un appello, innanzitutto, al singolo istituto scolastico, affinché non prenda nemmeno in considerazione un pezzo di carta firmato dell’ennesimo clan di islamici. La mensa che fa distinguo di religione non si può sentire. La scuola che vuole fare veramente integrazione deve dire ai genitori di questi ragazzi, visto che si definiscono non più ospiti ma parte della comunità, che è arrivata l’ora di aprirsi a loro volta alle altre culture. Vanno bypassati quei retaggi vecchi, medievali ed impietosi che la nostra società ha superato decenni e decenni or sono”, sottolinea Rizzotto.

Prima via il crocifisso, ora la carne halal

“Nell’occasione faccio una domanda anche alle istituzioni più in generale. Oggi parlano nuovamente di togliere dalle aule i crocifissi e gli altri simboli della nostra storia. Vogliamo continuare a credere che l’integrazione passi attraverso la cancellazione del nostro passato?”. “Davvero pensiamo che certa gente si accontenti di convivere civilmente e non di prevaricare forzatamente?”, chiude perplessa e impensierita la Rizzotto.

Commenti

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  • Roberto 6 Ottobre 2019

    Adriana Fallaci, santa subito.
    Aveva capito tutto e non se la sono filata.
    I musulmani pensano all’annessione dei Cristiani, il loro odio è profondo.
    Siamo terra di conquista, di colonizzazione: si invocano i robusti giovanotti
    neri clandestini per aumentare le nascite (Prof. De Masi) in Italia.
    Cari amici, siamo nella m………..

  • GIUSEPPE NISTICO' 4 Ottobre 2019

    il troppo storpia, e giusto che ai bambini islamici si curi l’offerta della carne non di maiale, ma solo quella, il resto sia quello che tutti i ns ragazzi consumano,l’integrazione passa anche dalla mensa.

  • Giuseppe Forconi 4 Ottobre 2019

    Spiacenti, …. sarebbe la risposta corretta a questi soggetti islamici. In Italia non si commercia carne halal, chi la vuole se la fa preparare in privato macellata da uno dei tanti beduini imam, o altrimenti dal piu’ vicino aeroporto puo’ ritornarsene tranquillamente da dove , non voluto, e’ venuto. Ma, signori, e’ ora di finirla con questa farsa dell’islam, o tagliamo corto o l’Italia sara’ sopraffatta da questa puzzolente inondazione. Volevo ricordarvi, I Giappone non ci sono islamici, non li fanno entrare.

  • Giuseppe Tolu 4 Ottobre 2019

    E ancora non è finita!