Polizia penitenziaria contro le fiction: «Immagine offensiva dei nostri agenti»

5 Ott 2019 13:16 - di Redazione
Polizia penitenziaria

Le donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria non ne possono più. L’immagine degli agenti che alcune fiction veicolano è del tutto furviante e offensiva.  Aveva iniziato RaiUno. Ha proseguito Canale 5. Per cui il loro sindacato, il Sappe, ha fatto una segnalazione indignata. «Nei giorni scorsi avevamo segnalato che durante “Un passo dal cielo”, le scene ambientate in un istituto penitenziario erano  totalmente distanti dalla realtà». Lo  scrive il segretario generale del Sappe, Donato Capace. Non è andata meglio l’altra sera. «Nella puntata della fiction tv di Canale 5 “Rosy Abate – Seconda stagione” è andata, forse, peggio». Queste le contestazioni del Sappe.

Il Sappe: «Immagine offensiva»

«La fiction ha  rappresentato poliziotti corrotti nel carcere minorile di Nisida. Al soldo di pericolosi criminali. Assistono detenuti che si drogano senza assumere provvedimenti. Consentono colloqui con avvocati che usano e fanno usare telefoni cellulari. Poliziotti che addirittura detengono un manganello come arma individuale di dotazione. Che favoriscono l’evasione di un detenuto, con la complicità di un poliziotto di altra Forza dell’Ordine. Il quale  anziché impedire l’evento, picchia uno degli agenti del carcere». Insomma, una serie di inesattezze di gravità inaudita. Possibile che nessuno abbia letto i copioni della fiction pur avendo autorizzato le riprese nel carcere?

Polizia penitenziaria sul piede di guerra

Capace sottolinea che l’apertura verso la stampa per il Corpo di Polizia Penitenziaria è un  elementio essenziale. Pertanto l’assoluta trasparenza dell’immagine diventa il punto centrale della politica di comunicazione. Un modo  per dare visibilità del proprio operato ai cittadini. La correttezza è essenziale, però. «Non basta bandire un interpello quale “Referente per la Comunicazione della Polizia Penitenziaria”», spiega il Sappe,  se poi l’incarico non viene affidato a chi è titolato in materia».

«Interventi immediati a nostra tutela»

«Ciò risulta lesivo delle Istituzioni e dell’immagine della Polizia Penitenziaria. Un Corpo che anche a costo della vita  affronta  sacrifici e turni di servizio massacranti. Si fa di tutto pur di assicurare un servizio al Paese nella dura  realtà delle carceri del Paese». E’ chiaro che essere «           offesi e mostrati quali burattini» è inaccettabile. Cosa chiede il Sappe? «Immediati interventi a tutela. Per porre termine ad una situazione reiterata che mortifica, umilia e offende un Corpo di Polizia dello Stato,

Commenti

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  • Gologlobo 5 Ottobre 2019

    il giorno in cui si farà una legge che vieti, finalmente, di pubblicare opere di qualsiasi tipo che celebrino dei criminali, i vari gomorre piovre e via discorrendo, sarà sempre troppo tardi