Niente domiciliari a Brusca. La Meloni esulta: «Lo “scannacristiani” resta in carcere»
Il pentito Giovanni Brusca resta in carcere e non andrà ai domiciliari come chiesto dai suoi legali. Il ricorso è stato rigettato. La prima sezione penale della Corte di Cassazione si era riunita in camera di Consiglio per decidere se l’ex boss mafioso potesse finire di scontare la pena agli arresti domiciliari. Fu lui che tra l’altro a Capaci azionò la leva per far esplodere la bomba che uccise Giovanni Falcone.
Il parere favorevole era stato dato dalla Procura nazionale antimafia. Brusca ha scontato 23 anni di carcere. Ordinò anche di sequestrare e poi uccidere e sciogliere nell’acido il figlio del pentito Santo Di Matteo.
«Attendiamo di leggere le motivazioni del rigetto. Avevamo un parere chiaro e limpido della procura nazionale antimafia. C’è un ravvedimento che è stato certificato dall’autorità competente». A dirlo all’Adnkronos è Antonella Cassandro, avvocato difensore di Brusca. «Vediamo per quale motivo è stato rigettato il ricorso e faremo le nostre valutazioni».
La leader di Fratelli dìItalia esulta su Twitter. «Brusca, lo “scannacristiani” – scrive Giorgia Meloni – rimarrà in carcere. Il no della Cassazione alla sua richiesta di ottenere i domiciliari è una buona notizia. La mafia fa schifo e sono felice che oggi lo Stato abbia ribadito fermezza e intransigenza contro la criminalità organizzata».
‘«Con la sua decisione la Cassazione ha dato una risposta alla richiesta di giustizia». L’ha detto Maria Falcone, sorella del giudice morto nella strage di Capaci. «Se si accetta che per un fine superiore vengano concessi benefici ai criminali che collaborano con lo Stato, resta però inaccettabile la concessione di sconti ulteriori a chi si è macchiato di delitti tanto efferati».