Nazionale turca, diventa un caso il saluto militare negli stadi. Rivolta web: no alla finale a Istanbul
La nazionale turca fa propaganda per l’aggressione contro i Curdi. Ormai è ufficiale. Le prime polemiche hanno avuto luogo venerdì scorso, alla fine della partita Turchia-Albania tenutasi nello stadio di Istanbul. I giocatori turchi hanno simulato il saluto militare.
Prima ancora era stato il calciatore Cengiz Ünder a pubblicare su Twitter una foto di sé stesso, con la maglia della Roma, mentre esulta allo stesso modo. Il difensore della Juve Demiral è stato anche più esplicito, pubblicando una foto di un blindato turco e di un militare che tiene per mano una bambina.
Sono gesti espliciti di sostegno politico a un’aggressione militare, per di più proveniente da un capo di Stato che ha esplicitamente minacciato l’Europa e quindi tutti i cittadini degli Stati membri.
La nazionale turca ripete il saluto allo Stade de France
Il gesto è stato ripetuto lunedì sera allo Stade de France in occasione del match Francia-Turchia. Diversi giocatori della nazionale di Ankara hanno ripetuto l’omaggio ai soldati turchi impegnati nell’offensiva contro i curdi in Siria. L’immagine gira sui social network: almeno sette giocatori della mezzaluna si sono riuniti vicino al palo del corner posando con la mano destra tesa posata sulla fronte, come nella partita di venerdì contro l’Albania.
Allo stadio non si è fatto vedere Macron. E quando dagli spalti è stato mostrato uno striscione di solidarietà ai curdi i tifosi turchi hanno preso a fischiare rumorosamente. Ma non ci sono stati i temuti incidenti. Ora però sul web i tifosi si mobilitano e chiedono apertamente alla Uefa di boicottare la finalissima di Champions del 30 maggio allo stadio Ataturk.
La Uefa prende tempo. E così commenta il vicepresidente Michele Uva a Radio Anch’io: “Ne discuteremo all’interno del Comitato Esecutivo. Revocare una finale è un atto forte, ma penso che non siamo ancora nelle condizioni di poterne discutere: valuteremo insieme le situazioni, ma mi sembra prematuro parlare di sanzioni a questo livello”.
Eliminata subito da tutte le competizioni sportive per una decina d’anni. Si faccia vedere un paio di zirconi a quel comunista mussulmano da strapazzo