Macaluso mette il Pd sotto processo: «Avete calato le braghe pur di stare seduti al governo»

9 Ott 2019 9:57 - di Roberto Mariotti
Macaluso

Sul taglio dei parlamentari e sull’accordo con il M5S in Umbria «il Pd ha calato le braghe». Lo scrive su facebook Emanuele Macaluso. «Il taglio dei parlamentari – spiega l’esponente storico della sinistra – è una legge spot voluta dal M5S per dire che si riduce il costo della politica. Ma è una legge che non modifica nulla».

Resta infatti «il lungo tragitto delle leggi che, per essere approvate, viaggiano dalla Camera al Senato» e viceversa. Basta che «una delle due assemblee approva un emendamento». «Non si affronta il problema dei rapporti tra legislazione nazionale e quella regionale. Riforme che, invece, c’erano in quella varata dal governo Renzi, bocciata dal referendum. Bocciata per responsabilità dello stesso Renzi che volle identificare se stesso con la riforma».

«Acqua passata», scrive ancora Macaluso. «Il Pd, giustamente, aveva votato per 3 volte contro questa legge. Ora vota a favore. Perché? Lo dice chiaro Stefano Ceccanti a “Il Fatto Quotidiano”: il Pd ha deciso di votare sì perché abbiamo costruito un contesto a partire dalla formazione del nuovo governo». Un contesto, dice. «Cioè per stare al governo con i Cinquestelle. Il Di Maio continua a dire che, prima con la Lega di Salvini e adesso con il Pd di Zingaretti, il M5S realizza il suo programma. Questo o quello per me pari sono».

«La stessa musica – continua Macaluso – la sentiamo a proposito delle elezioni regionali in Umbria. Il candidato cosiddetto “civico” è un imprenditore che aveva simpatie per la Lega. E ora dichiara che lui è solo un “tecnico” al servizio della Regione. Vuole che tutti gli assessori siano “tecnici”, come lui. E il Di Maio dice che la politica resta fuori dalla Regione. Una follia grillina».

«Com’è possibile pensare che la politica possa restare fuori da un governo di una Regione che ha anche poteri legislativi? Ma, a quanto pare, il Pd ha accettato questa decisione. Un Pd che, per evitare di stare all’opposizione, scolorisce così la sua identità ed esalta l’identità del M5S». «Di Maio “capo” (di che?) il movimento ha dimezzato i consensi». «Per rimanere a galla», conclude Macaluso, «Di Maio ha bisogno di dire e fare quel che ho appena scritto. La battaglia politica, cari amici del Pd, va condotta anche tra alleati. E nei due casi citati il Pd ha calato le braghe. Speriamo che qualcuno lo capisca».

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