L’ultima delle banche: i tassi negativi. I sindacati: «Iniziativa scellerata»
L’ultima della banche si chiama “tassi negativi”. Duro attacco dei sindacati bancari all’iniziativa di Unicredit. Che vuola fare da capofila delle banche. Dal 2020 pensa appunto di applicare tassi negativi alla clientela con depositi oltre i 100mila euro. “È – scrivono – un’iniziativa scellerata che rischia di avere un impatto estremamente negativo”. Negativo su imprese, territori e lavoratori bancari. “Siamo certi che questa ipotesi potrebbe solo aumentare le difficoltà” che oggi affronta il settore delle banche. “Con effetti difficilmente ipotizzabili”. La loro proposta è un’altra. “Anziché applicare tassi negativi si studi come utilizzare profittevolmente i depositi bancari”. E questo a vantaggio non solo degli azionisti e degli amministratori delegati ma a beneficio delle imprese. Dei “territori e delle famiglie del Paese”.
I sindacati se la prendono direttamente con il ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier. “Dietro l’arguta nobilitazione della proposta non possiamo non tirare le fila rispetto alla gravissima affermazione di inizio estate che etichettava il nostro Paese come ‘non profittevole’ e all’idea delle ultime ore di creare una sub holding tedesca, e non vedere una chiara e pericolosa operazione volta ad indebolire il sistema Paese determinando una fisiologica fuga di capitali dalla seconda banca del Paese. Se per te, Jean Pierre, questa ‘è un’alternativa perfettamente accettabile’ per noi non lo è e te lo faremo capire”. Le banche le studiano proprio tutte. Per fare alti profitti. Aiutate dal potere politico della sinistra. Con buona pace di quelli che ancora ci credono.