L’assassino di Trieste in azione: ecco l’impressionante video

7 Ott 2019 18:49 - di Redazione

Il video dell’assassino di Trieste come in un film. Ma purtroppo è la drammatica sequenza di un duplice omicidio. Sono nitide e impressionante le immagini delle telecamere della sparatoria avvenuta venerdì scorso negli uffici della questura di Trieste. Il breve filmato, visibile grazie alle immagini fornite dall’Adnkronos, mostra in particolare Alejandro Augusto Stephan Meran che, braccia tese, spara ad altezza d’uomo nell’atrio impugnando le due pistole di ordinanza sottratte alle vittime, gli agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta.

L’assassino spara con due pistole

Una sparatoria in tre fasi: la prima nel piano ammezzato dopo avvengo i due omicidi, poi nell’atrio quando le immagini delle telecamere riprendono il 29enne armato, quindi fuori dalla questura dove spara ancora contro l’auto della squadra Mobile prima di essere ferito all’inguine e fermato. Per la ricostruzione dell’accusa si tratta di un’azione lucida: non ha sparato in modo confuso, ma ad altezza d’uomo e mirando agli uomini in divisa. Una familiarità con le armi che, vista l’assenza di precedenti in Italia, potrebbe essere spiegata dalle informazioni chieste in Germania dove spesso il 29enne era ospite di amici. Bisognerà verificare se qui ha precedenti o legami con gruppi criminali.

Trieste: il pm ascolterà l’agente ferito

Il duplice omicidio potrebbe essere nato dalla ‘paura’ di finire in carcere per il furto dello scooter il quale si trovava in questura. Un furto avvenuto solo poche ore prima: è lo stesso fratello a denunciarlo e a chiedere l’intervento degli agenti che lo accompagno in questura. La sera precedente, secondo quanto riferirebbe la madre, il giovane avrebbe avuto una crisi, un disagio psichico non accertato da nessun certificato medico. Sarà una perizia a stabilire la capacità di intendere e volere di Alejandro Augusto Stephan Meran al momento della sparatoria.

Commenti

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  • Domenico 7 Ottobre 2019

    7/10/2019
    su whatsapp sta girando questa bella chat
    Fate girare, sono parole di un Poliziotto, collega dei due Poliziotti uccisi a Trieste… Tutta verità quello che
    scrive:
    A che ora sono morti i miei colleghi freddati da uno straniero ?
    Non sono morti oggi pomeriggio, sono morti in un tempo indefinito del passato.
    Sono morti quando avete scritto A.C.A.B. sui muri, o i più raffinati 1.3.1.2.
    Sono morti quando avete intonato la canzoncina che inizia dicendo:” la disoccupazione ci ha dato un bel
    mestiere, mestiere di merda Carabiniere..
    Sono morti quando nella libertà del vostro seggio elettorale avete votato chi sponsorizza un’immigrazione
    senza controllo, senza regole, senza giustizia.
    Sono morti quando parlamentari italiani si sono resi complici di uno speronamento ai danni della Guardia di
    Finanza.
    Sono altresì morti quando avete fatto la vostra colletta per sponsorizzare chi materialmente ha speronato i
    Finanzieri.
    Sono morti nel 1999 quando l’allora Governo nei primi 100 giorni abolì l’oltraggio a Pubblico Ufficiale,
    perché offendere chi rappresenta lo stato con la propria divisa non deve essere considerato reato; l’oltraggio
    venne poi reinserito in seguito.
    Sono morti quando Barbara Balzerani, nome di battaglia Sara, libera dopo essere stata condannata a più
    ergastoli, ha potuto esaltare pubblicamente quanto fosse stato divertente uccidere Carabinieri e Poliziotti
    negli atti terroristici da lei compiuti.
    Sono morti quando nessun PM ha preso provvedimenti per quanto istigato dalla Balzerani.
    Sono morti quando l’amministrazione comunale di Milano ha votato contro il taser per la locale Polizia
    Municipale. Meglio un Vigile Urbano accoltellato che un delinquente colpito dal taser!
    Sono morti quando il Giudice ha deciso nell’applicare il minimo della pena e lasciare libero di circolare
    l’assassino di questa notte, perché sicuramente si tratterà di soggetto pregiudicato.
    Sono morti a ferragosto, quando anche quest’anno una compagine politica andrà a trovare i detenuti in
    carcere, per vedere se hanno troppo caldo, senza esser mai stati a trovare un familiare delle vittime di quei
    delinquenti che giustamente stanno in galera.
    Sono morti quando sono stati invitati assassini di Poliziotti o Carabinieri nelle università per tenere le loro
    sponsorizzate conferenze.
    I miei colleghi uccisi oggi sono morti tanto tempo fa, quando avete scelto da che parte stare ed avete scelto di
    stare contro gli uomini e le donne in divisa che rappresentano lo Stato.
    E chi ha scelto di stare contro i rappresentanti dello Stato è colpevole tanto quanto il balordo che oggi ha
    materialmente sparato.
    I ♥ POLIZIA