“L’alleanza Pd-M5S fa ridere!”. E il fedelissimo di Travaglio s’infuria (video)
L’alleanza Pd-M5S fa discutere, ma soprattutto fa ridere. E chi si lascia andare a questo gesto così automatico, ragionando sui due alleati, scatena la reazione durissima di chi invece l’ha presa sul serio. Ed ecco che a Piazza Pulita, la trasmissione della Sette condotta da Corrado Formigli, si scatena lo scontro tra Carlo Calenda e Antonio Padellaro. (video)
Calenda-Padellaro, c’è chi ride dell’alleanza Pd-M5S
“Nel momento in cui PD e M5s, che si dicevano l’un con l’altro che erano il male assoluto della democrazia italiana, decidono di mettersi insieme per la salvezza della Repubblica fanno ridere. Poi se volete possiamo dire che era il bene assoluto ma non diciamo balle”, attacca Calenda, che ha lasciato il Pd proprio all’indomani dell’inciucio. “Facciamo il governo Calenda“, replica Padellaro sull’alleanza Pd-M5S. “Si può fare con i pieni poteri. È un libro dei sogni”.
Un duello durissimo, altro che risate. Padellaro, già condirettore del Fatto con l’amico Marco Travaglio e recentemente autore di un libro sull’amicizia tra Berlinguer e Almirante, ne esce con le ossa rotte.
“Il Fatto” da sempre si è immolato all’inciucio
“Era l’unica strada percorribile. Di Maio ha fatto una scelta di buon senso. Questo non vuol dire che si debba trasformare in una regola generale, valuteranno a seconda delle situazioni. Temo solo che questa candidatura in Umbria sia nata un po’ troppo tardi, salvo improvvisi dietrofront del centrodestra i buoi dovrebbero essere già scappati dalla stalla”. Lo spiegava qualche settimana fa Padellato all’Huffinghton Post, a sostegno della linea del “Fatto”.
E Travaglio? All’indomani dell’annuncio del nuovo governo, elencava addirittura dieci buoni motivi per sostenerlo in un editoriale su Il Fatto Quotidiano . “I 5Stelle sono nati come coscienza critica del centrosinistra. – scriveva – Nel 2007, al V-Day, Grillo e Gianroberto Casaleggio sfidarono il Pd a opporsi davvero al berlusco-leghismo e a cambiare registro, cancellando le leggi-vergogna e sposando legalità e ambiente. Portarono le loro proposte a Prodi, non a B. e Bossi. E Grillo si iscrisse al Pd per candidarsi alle primarie, non a FI o alla Lega. Ora, 12 anni dopo, il Pd cambia idea e tende la mano. Grillo l’ha subito afferrata. Perché i 5Stelle dovrebbero respingerla?”
La risposta l’ha avuta ieri da Calenda, che il Pd lo conosce bene: “Perché insieme fanno ridere!”.