Incidente alla Fca di Cassino: muore operaio 40enne. S’indaga per omicidio colposo

1 Ott 2019 12:08 - di Viola Longo
operaio cassino

Fabrizio Greco aveva 40. È morto stanotte nello stabilimento Fca di Cassino, schiacciato da una pressa a freddo che si era bloccata. Era di Pontecorvo, lascia due figlie. Sull’incidente che gli è costato la vita e che sarebbe avvenuto durante lo spostamento di un macchinario, la Procura di Cassino indaga per omicidio colposo. Subito dopo la tragedia, Fim, Fiom e Uilm di Cassino hanno dichiarato uno sciopero di 8 ore su tutti e tre i turni. Greco, che era addetto alla manutenzione, è l’ennesima vittima di una strage che non accenna a fermarsi e che quest’anno ha fatto già più di 300 vittime, tra gli appelli dei sindacati e le promesse delle istituzioni.

Capone: «Fermiamo queste stragi»

«L‘Ugl esprime il suo cordoglio alla famiglia dell’operaio di 40 anni. È inammissibile continuare a morire sul lavoro con tale facilità agghiacciante», ha commentato il segretario generale Paolo Capone. «Occorre puntare su una maggiore cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro e più formazione per i dipendenti», ha proseguito. Per questo l’Ugl ha lanciato il tour “Lavorare per vivere”, che «vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul triste fenomeno delle “morti bianche”». «Fermiamo queste stragi», ha quindi ammonito il segretario generale dell’Ugl, che ha dedicato lo scorso 1 maggio proprio al tema delle morti sul lavoro.

Il cordoglio di Cisl e Cgil per l’incidente di Cassino

«È agghiacciante la morte del giovane operaio alla Fca di Cassino. Ancora una tragedia inaccettabile in un luogo di lavoro. La Cisl è vicina alla sua famiglia», ha scritto su Twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, sottolineando che «serve una mobilitazione di tutta la società civile e provvedimenti urgenti sulla sicurezza. Bisogna fermare questa strage. Il cordoglio non basta». E «profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia sono stati espressa anche dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sottolineando anche lui che «servono investimenti in formazione, prevenzione e controlli». «La magistratura – ha aggiunto Landini – appurerà cause e dinamiche di questa ennesima tragedia, ma il mondo del lavoro adesso pretende fatti concreti che evitino il ripetersi di simili drammi».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *