In regione Molise battaglia per il centro di senologia. Consigliera si incatena per protesta
Ha destato sicuramente clamore l’incatenamento da parte della consigliera regionale di centro destra Filomena Calenda (ex Lega) davanti la sede istituzionale di Palazzo Moffa. Un gesto simbolico che ha voluto porre l’accento a fronte delle vibranti proteste civiche e di associazioni spontanee, sorte a difesa del centro di senologia dell’Ospedale “Veneziale” di Isernia.
Difendere il centro di senologia
“Il presidente Donato Toma deve dare delle risposte a tutti i cittadini molisani; se ho fatto questo gesto l’ho fatto contro il governatore. Penso che il presidente della Giunta – ha sostenuto la Calenda – possa in qualche modo capire che la proposta fatta al tavolo con il manager Forciniti possa essere accettata e di fatto recepita; del resto era l’impegno che scaturiva dalla mia mozione presentata, discussa ed approvata nell’ultima seduta consiliare”. L’ospedale di Isernia, come altri nosocomi del Molise, continua a perdere di continuo pezzi importanti, nonostante abbia una mobilità attiva. Nel frattempo si fa luce la possibilità, scaturita dalla conferenza dei governatori, che la figura del commissario alla Sanità, per quelle regioni caratterizzate dal piano di rientro, possa coincidere con i presidenti delle Regioni, come in passato.
Ma le notizie non sono positive
Per tutta risposta, dopo aver convocato il dg Lucchetti, Donato Toma ha rassicurato la consigliera che il servizio resterà attivo. Ma solo per le attività programmate e fino alla stesura del nuovo Piano operativo sanitario. Vittoria amara per una struttura tra le prime tre in Italia per diagnosi e trattamento del linfonodo sentinella, in quanto la norma prevede un reparto ogni 250 mila abitanti. Il trasferimento a Campobasso pare inevitabile.