Il rom in tv: «Per noi è normale che una ragazzina di 13 anni sia incinta. È la nostra legge»

18 Ott 2019 12:30 - di Gigiola Bardi
rom dritto e rovescio

«Non avrei mai pensato di trovare persone che di fronte alle telecamere avrebbero difeso questa scelta». Alla fine anche Paolo Del Debbio si arrende allo sconcerto. Nella sua trasmissione, Dritto e Rovescio, si parla del caso di una 13enne sposata con un rom di 36 anni e affidata ai servizi sociali dopo essere rimasta incinta. In studio c’è un rappresentante della comunità rom e il discorso si allarga al tema dei genitori bambini.

Per i rom «è normale» che una 13enne sia incinta

«Quindi è normale che uno di 14 anni mette incinta una di 13?», chiede il giornalista. «Da noi sì», rivendica il rom, scatenando la reazione dello studio. Una signora, in particolare, guadagna il microfono e ricorda all’uomo che «vivi in Italia e a 14 anni si va a scuola». Argomentazione che non fa alcuna presa sul rappresentante dei rom, per il quale «non si può cambiare un popolo».

«Tu hai la tua legge, io ho la mia»

«Tu hai la tua legge, io ho la mia», insiste l’uomo, mentre in studio il clima si surriscalda sempre di più. Interviene Del Debbio a ricordare che non funziona così e, solo a quel punto, il rom aggiusta un pochino il tiro parlando di «tradizione», senza però scostarsi di un millimetro dalla sua posizione e, anzi, alzandosi in piedi e continuando a rivendicarla con tutta la forza possibile. Così, mentre il rom continua a rifiutare la legge italiana e anche il semplice buon senso, a Del Debbio non resta che arrendersi allo sconcerto. «Mamma mia, mamma mia», lo si sente ripetere in sottofondo. «Non avrei mai pensato – chiosa quindi il giornalista – di trovare persone che di fronte alle telecamere avrebbero difeso questa scelta».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • maurizio pinna 18 Ottobre 2019

    Parlano così perchè dalla loro ci sono i giustizialisti giacobini, alte Istituzioni dormienti, radical e la Brigata Guardie Rosse “Piazzale Loreto”.