Genova – «Se il Governo non ci darà risposte in tempi brevi, scenderemo in piazza per dirlo ancora più forte: il tempo è scaduto, l’Italia vuole crescere». Lo dichiara il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, in merito all’ipotesi, avanzata ieri dal ministro infrastrutture Paola De Micheli, di revisione parziale del progetto della Gronda, attraverso l’apertura di due tavoli dedicati.
Gronda, Toti stana il governo: «I grillini non la vogliono e il Pd si “inginocchia”»
I soliti grillini, i soliti No. Niente imbrogli, niente ritardi sulla Gronda di Genova. Bisogna aprire il cantiere ora. L’intervista del sottosegretario grillino Roberto Traversi al Secolo XIX ha fatto andare su tutte le furie il governatore della Liguria, Giovanni Toti. «Il progetto della Gronda è pronto da anni. Il tracciato è stato definito nel dettaglio, gli espropri sono stati fatti: 50 milioni già pagati. I lavori dovevano iniziare a inizio anno. Basta una firma del ministro per far partire il cantiere, migliaia di posti di lavoro e una strada fondamentale per la Liguria. Eppure il governo, dopo 15 anni di discussioni, ancora parla di aprire tavoli di confronto». Così scrive il Presidente Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook. «Va bene, un tavolo non si nega a nessuno ma… L’unica cosa che andrebbe aperta è il cantiere. O la Gronda si fa così com’è, oppure si dica che non si vuole fare», scrive Toti. Perché i grillini -spiega- sono contrari e il Pd pur di occupare qualche poltrona si inginocchia al cospetto del nuovo alleato! Parlare di nuovi tracciati, revisioni del progetto, cambiamenti vuol dire non fare la Gronda. Basta nascondersi dietro tavoli e dibattiti: bisogna aprire il cantiere, ora!».
Gronda, il tempo è scaduto
E’ inutile girarci intorno. Nell’intervista si parla di attese, tavoli, confronti. Il tutto per procrastinare un’opera già pagata. I solti grillini, nemici delle infrastrutture. Ancora l’Italia dei no, dei freni. La strada miglore per persere soldi e posti di lavoro. Lo scempio messo in piedi da questo governo abusivo lo pagheremo tutti. Per questo Toti non ci sta. E già giorni fa aveva tuonato contro la proposta del ministro delle infrastrutture Paola De Micheli di revisione parziale del progetto: «Scenderemo in piazza, il tempo è scaduto»