Figuraccia della polizia francese: arresta il mostro di Nantes, ma non è lui
Mostro di Nantes, c’è il colpo di scena, dopo una mattinata di annunci e festeggiamenti. Il Dna prelevato al sospetto arrestato ieri all’aeroporto di Glasgow, in Scozia, non corrisponde a quello di Xavier Dupont de Ligonnes. L’uomo, meglio noto come il mostro di Nantes, resta a piede libero. Lo riferiscono fonti vicine alle indagini, citate dai media francesi. Memorabile la fguraccia della polizia francese.
Il mostro di Nantes è un innocuo pensionato…
È stato uno scambio di informazioni tra gli agenti di polizia francesi e scozzesi, sulla base di una “informazione anonima”, a portare all’arresto dell’uomo. Ma dopo l’euforia iniziale, il procuratore di Nantes, Pierre Senne, aveva invitato alla “prudenza” in attesa dei risultati dei test del Dna. Inoltre, secondo quanto reso noto da BFMTV questa mattina, le impronte digitali dell’indagato corrispondevano “soltanto in parte” a quelle di Dupont.
L’arresto sbagliato è avvenuto in Scozia
Secondo quanto riferiva Le Parisien, il 58enne aristocratico uomo d’affari viaggiava sotto falsa identità, usando un passaporto rubato nel 2014 e con l’aspetto cambiato probabilmente da diverse operazioni chirurgiche. Ma a far emergere i primi dubbi anche alcune testimonianze raccolte da Europe 1. In particolare peruno dei vicini di casa di Dupont a Yvelines non c’erano dubbi: impossibile che Guy Joao, che definisce suo amico, possa essere il ‘mostro di Nantes’. Secondo lui, “Guy Joao e sua moglie hanno fatto viaggi regolari in Scozia e questo arresto è un errore”. “Lo conosco da 30 anni. Sono stato al suo matrimonio in Scozia. Anche con la chirurgia plastica non è possibile che sia lui“, ha detto al microfono di Europa 1.
Dupont aveva ucciso la moglie e i quattro figli
Sospettato della strage, in cui morirono la moglie Agnès, 48 anni, e i quattro figli di 13, 16, 18 e 21 anni, Xavier era oggetto dal 2011 di un mandato di cattura internazionale. L’ultima volta che Xavier Dupont de Ligonnes fu visto, era infatti il 14 aprile 2011. Delle telecamere di sorveglianza lo filmarono, mentre ritirava del denaro ad un bancomat, a Roquebrune-sur-Argens, vicino alla Costa Azzurra. Quindi, dopo aver dormito in un motel, è avvistato mentre cammina a piedi con sulle spalle una custodia che potrebbe contenere un fucile.
Una settimana dopo, gli investigatori trovano sotto nel giardino di casa a Nantes i corpi fatti a pezzi della moglie e dei quattro figli. Dall’autopsia emerge che i ragazzi vennero drogati e poi uccisi con almeno due colpi di fucile alla testa.
Il caso suscitò orrore e indignazione nella Francia intera e anche la trasmissione ‘Chi l’ha visto?‘ se ne occupò. Dopo il massacro, la macchina di Xavier fu infatti ritrovata abbandonata al Frejus e per questo si pensò che l’uomo si fosse rifugiato in Italia. Ma nel corso di questi otto anni di lui non si seppe più nulla. In Italia, invece, fa discutere il caso del mostro Pietro Maso, che recentemente ha svelato di aver ricevuto una telefonata dal Papa.