Fantastico Anzaldi (Italia Viva di Renzi), umilia Conte in tv: “Col premier calo di ascolti”

17 Ott 2019 11:41 - di Redazione
Conte tv

Conte in tv fa flop e i renziani affondano la lama. ”Ieri sera è andata in onda una pessima pagina di servizio pubblico: uno spreco senza precedenti dei soldi degli italiani insieme all’umiliazione del Governo e della figura del presidente del Consiglio, con la realizzazione di una trasmissione che ha portato la prima rete al minimo storico di ascolti del 7% di share. Dopo un episodio del genere, in qualsiasi altra azienda il direttore di rete rassegnerebbe immediatamente le dimissioni”. Lo scrive su facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.

Stravolto il palinsesto, ma è andata male

”E’ stato stravolto il palinsesto di prima serata – prosegue Anzaldi – annunciando uno speciale sulla guerra della Turchia ai curdi, peraltro a diversi giorni ormai dall’inizio dell’attacco. Ma poi invece dello speciale sui curdi è venuta fuori un’intervista al presidente del Consiglio Conte, peraltro annunciata solo poco prima della trasmissione quindi evidentemente non pianificata da subito, che si è trasformata in un monologo sulla Manovra economica del Governo, senza contraddittorio. Una sorta di improvvisato messaggio agli italiani”.

Il flop di Conte in tv ha danneggiato RaiUno

“Questo – afferma il deputato renziano –  ha trascinato gli ascolti della prima rete verso un clamoroso flop, il 7% di share. E ha causato un danno sia alla rete (la più remunerativa per gli introiti pubblicitari Rai), sia allo stesso presidente del Consiglio. L’intrusione con modifica last minute del palinsesto evidentemente non è risultata gradita agli italiani. Una gestione raffazzonata del servizio pubblico che rappresenta solo l’ultimo episodio di una lunga serie. Fino a quando i partiti della nuova maggioranza di governo continueranno a tenere gli occhi chiusi e fare finta di nulla? Di mezzo ci sono i soldi del canone degli italiani e la dignità dell’informazione del servizio pubblico”, conclude.

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