Esplode lo scandalo sul candidato Pd-M5S in Umbria: ha fatto incetta dei fondi per il sisma

9 Ott 2019 11:42 - di Redazione
Terremoto

Circa nove milioni in due anni. “Quasi sei milioni per gli hotel da ristrutturare. Più due milioni e mezzo per gare e affidamenti nei servizi mensa dei moduli abitativi. Non manca il trasporto scolastico. Ecco come e quanto il gruppo alberghiero della famiglia Bianconi attinge ai fondi pubblici per la ricostruzione di Norcia. In base ai dati forniti dal Comune si stima che oltre l’80% degli euro transitati nella città di San Benedetto per le attività ricettive dopo il terremoto di tre anni fa è andato alle aziende che fanno capo all’imprenditore Vincenzo, candidato alla presidenza della Regione per Pd e Cinquestelle“. Lo riporta il quotidianoCorriere dell’Umbria diretto da Davide Vecchi.

Terremoto: solo tre hotel dei Bianconi rimasti in piedi

«Date e cifre arrivano dal sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, FI.  Alemanno il 30 settembre ha risposto in consiglio comunale a una interrogazione del 19 agosto del gruppo di opposizione di area Pd (Noi per Norcia)».  L’ interrogazione chiedeva conto  dello stato dell’arte nella ricostruzione negli alberghi. «I piddini hanno citato un’intervista di Bianconi, l’allora presidente di Federalberghi, che minacciava di andare via da Norcia per salvare le sue attività vittime delle lungaggini burocratiche». «Ora emerge che su 27 attività ricettive rimaste in piedi a Norcia dopo il sisma del 2016 (prima erano 69), solo tre hotel hanno chiesto e ottenuto i permessi. Di questi, gli unici due che al 30 settembre hanno in tasca pure i decreti dell’ufficio speciale, con i fondi in denaro definiti, sono dei Bianconi: il Grotta Azzurra, Les Dependances. Il terzo albergo richiedente, della famiglia Filippi, non ha ancora (al 30 settembre) il pezzo di carta che assegna i soldi.

Terremoto, gare al candidato Pd-M5S

Alemanno ha citato il piano proposto per gli hotel Palatino e Salicone, con una fusione di volumetrie: ‘Il Salicone verrà ricostruito non più con il format originario ma secondo quello più in voga degli alberghi diffusi. C’è un investimento importante della proprietà’. Non manca il riferimento alla tenuta Vallaccone – continua il quotidiano – ‘acquistata da imprenditori di Norcia e da un’importante famiglia nel settore turistico di Positano, che investiranno per una struttura qualitativamente superiore all’hotel Seneca'”.

“Arriviamo alle forniture: quelle delle mense per i moduli abitativi e collettivi di Norcia e frazioni, dal 30 gennaio 2017, è pari 42.900 euro. Soldi erogati con affidamento di ‘somma urgenza nelle more dell’espletamento di gara’ che vanno allo Sporting hotel Salicone. Anche qui importi e pratiche sono elencati da Alemanno. Quelli indirizzati alle aziende riconducibili al candidato presidente sono la maggior parte. E sono consecutivi nel tempo. – scrive ancora ‘Corriere dell’Umbria’ – La stessa azienda dei Bianconi si aggiudica un’altra gara (procedura negoziata previo avviso di manifestazione di interesse) per oltre 800mila euro dal 21 aprile 2017. Da 5 maggio 2017 c’è l’integrazione di impegno di spesa. La nuova fornitura pasti in somma urgenza per moduli abitativi da 163 mila euro è del 4 settembre 2017. A seguire altra procedura negoziata, aggiudicatario il Salicone, per 825 mila euro, a partire 14 settembre 2017. Altri 825 mila euro per il 2018″.

Siamo solo all’inizio dell’inchiesta

“Quella di oggi è la prima puntata, ci saranno dei seguiti, anche perché immaginiamo ci saranno reazioni da parte degli avversari”. Lo ha affermato s Davide Vecchi, direttore del ‘Corriere dell’Umbria’. Che oggi ha pubblicato in esclusiva le carte fornite dal sindaco di Norcia, Nicola Alemanno (Forza Italia), da cui emerge che alle società di Vincenzo Bianconi, l’imprenditore candidato da Pd e M5s alla presidenza della Regione, sarebbe finito più dell’80% dei fondi destinati alla ricostruzione di Norcia dopo il drammatico terremoto che ha devastato il Centro Italia nell’agosto del 2016. “Bianconi – ha sottolineato Vecchi – è stato la quinta scelta per PD-M5S dopo quattro no. In una regione – tra l’altro – che va al voto anticipato perché un’inchiesta della magistratura ha portato agli arresti domiciliari il segretario regionale del Pd, e indagato la ex presidente Catiuscia Marini per la gestione della sanità e dei concorsi”.

 

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