Di Maio e il misterioso biglietto con la preghiera a San Valentino: «L’amore…»
Luigi Di Maio, protettore di tutti i grillini, chiede aiuto a San Valentino affinché protegga chi ha a cuore il bene comune. Un messaggio politico ai suoi nemici interni del Movimento? Una prece affinché lo salvi dalle manovre del “congiuratore” Renzi? O un richiamo al popolo a Cinquestelle, unico destinatario dell’appellattivo di persone che “hanno a cuore il bene comune”?
Difficile dirlo, ma in quel biglietto ritrovato nella chiesa di San Valentino, a Terni, c’è tutto un Di Maio spirituale ma criptico, innamorato di una donna ma con a cuore il popolo: «San Valentino protegga tutte le persone innamorate del bene comune. L’amore per la cosa pubblica e per il Paese salveranno questa nazione». Prima di andare al santuario, Di Maio è stato al mercato di Terni, un giro per salutare commercianti e cittadini.
Di Maio scopre i problemi delle aree terremotate
La campagna elettorale si sta per concludere e le promesse agli umbri, in queste ultime ore, si moltiplicano. «In Umbria, come in altre regioni, abbiamo il grande problema delle aree terremotate. Tre anni fa c’è stato un terremoto che ricorderanno tutti per la tragicità, finalmente abbiamo avuto il coraggio, come governo, di fare un decreto che libera i cittadini dalle grinfie della burocrazia». Lo ha detto il ministro degli Esteri nel corso di un punto stampa a Terni.
Sono comparsi improvvisamente i soldi…
«I soldi per la ricostruzione ci sono, ci sono i poteri assegnati alle singole autorità, ma le leggi dello Stato sono troppe complicate e non si può gestire una situazione straordinaria con leggi ordinarie. Abbiamo avuto il coraggio di fare questo decreto – rivendica dunque Di Maio – un dl che continua a tenere la busta paga ‘pesante’ per le popolazioni terremotate. Il che significa che non devono pagare tutte le tasse come normali cittadini. Ora lavoreremo affinché questo dl possa essere migliorato ancora di più. Obiettivo è fare in modo che questi cittadini non siano più schiavi della burocrazia. Con questo decreto ci possiamo riuscire dopo tanti anni in cui si era detto che non si poteva fare niente per accelerare la ricostruzione. Ma anche per evitare lo spopolamento di zone bellissime come quelle di Norcia e di altre aree colpite dal terremoto».