Confindustria boccia la manovra giallo-rossa: «È la più restrittiva dai tempi di Letta»
Il rito della manovra economica del governo giallo-rosso entra nel vivo con l’incontro di stamane tra il premier Conte e i sindacati. Nel frattempo, cominciano a levarsi le prime voci critiche. Come quella di Confindustria che la bolla come «la manovra più restrittiva dai tempi del governo Letta». Un giudizio, si affrettano a precisare da Viale dell’Astronomia, che «non vuole essere un giudizio negativo». Sta di fatto, però, che il centro studi di Confindustria conteggia in 8 miliardi di euro il valore restrittivo della manovra «non considerando le clausole di salvaguardia».
Gli imprenditori non si consolano con il “taglietto” del cuneo fiscale
Dal canto suo il governo scommette tutto sul taglio del cuneo fiscale. Un “taglietto”, in realtà. Ma il ministro dell’Economia Gualtieri non rinuncia per questo alla fanfara. Quest’anno, annuncia, il governo intende «avviare una prima riduzione del carico fiscale che metta più soldi in tasca a lavoratori, ma anche definire i contorni di una riforma fiscale».Vedremo. In ogni caso, bisognerà prima disinnescare l’eventuale rigetto della manovra da parte dell’Europa. Sul punto Gualteri ostenta sicurezza: «Siamo fiduciosi – assicura -. Il dialogo con Bruxelles è costante, e la richiesta di flessibilità sul deficit è in linea con le norme Ue».
Sulla manovra Del Rio litiga con Renzi
A restare tuttavia incandescente è il fronte politico della manovra. L’attivismo di Renzi e la sua ossessione di piantare bandierine sui vari annunci cominciano ad irritare il Pd. E la misura dev’essere davvero colma se persino un posapiano come Graziano Del Rio va su di giri: «A Renzi dico attenzione ad usare il criterio della visibilità, si rischia di diventare come una famiglia litigiosa che si divide, e ognuno va per conto suo», avverte il capogruppo dem alla Camera. Per poi affondare il colpo contro l’ex-premier: «Renzi fa interviste per prendersi meriti. Per esempio, oggi parla di assegno unico per i figli: in verità è una mia proposta ma fa parte del gioco, sono io che mi devo svegliare! Forse Renzi è in una fase iniziale in cui ha bisogno di visibilità, ma cosi stiamo andando troppo avanti».