Cinque Stelle e Pd, il lucido delirio di Goffredo Bettini
“Sono d’accordo con Zingaretti. Secondo me non abbiamo altra scelta che cercare un rapporto strategico con i Cinque Stelle, candidandoci a governare l’Italia anche peri prossimi anni. Sennò che abbiamo fatto a fare questo governo? Solo per consegnare l‘Italia a Salvini senza l’aumento dell’Iva?”. In un’intervista al Corriere della Sera, Goffredo Bettini parla dell’alleanza con il M5S. È una vera e propria fantasticheria. O, se preferite, un lucido delirio. “Non basta il rapporto con i Cinque Stelle: occorre un campo più largo con tutta la sinistra, con le forze del cattolicesimo democratico e con le forze laiche e liberali”.
“Anche Italia viva può avere un ruolo decisivo. Renzi può essere un alleato importante, se cerca però di conquistare voti nuovi; se lo spazio elettorale lo intende conquistare attraverso un conflitto con il Pd, sarebbe distruttivo e non costruttivo. Però guardo anche più in là: guardo con attenzione i movimenti dentro Forza Italia, che ha componenti allergiche a Salvini”, aggiunge Bettini.
“Un partito con il M5S? Non penso a un contenitore politico unico, ma a un progressivo avvicinamento, a un confronto leale e sincero, con la voglia reciproca di conoscersi e cambiare”, spiega il dem, perchè “siamo stati schiacciati sull’immagine di una élite arrogante e lontana dalle persone e loro al contrario si sono collocati sul terreno dell’antipolitica. A noi il rapporto con i Cinque Stelle servirà a riprendere contatto con una parte di popolo che abbiamo perso, a loro a capire la complessità della democrazia rappresentativa”.
Passano i decenni, ma i vizi della politica italiana rimangono sempre gli stessi. Negli anni Settanta, il Pci sognava i governi con la Dc in nome dell’antifascismo. Oggi il Pd sogna governicchi con Cinquestelle e parte di FI in nome dell’antisovranismo. Che tristezza…