Bce, Draghi presiede il suo ultimo Consiglio: «La mia eredità? Non mollare mai»

24 Ott 2019 18:16 - di Redazione
Draghi

«Never give up». Tradotto: «non mollare mai». È questo l’ultimo messaggio da presidente della Bce di Mario Draghi. Che tiene ben ferma fino all’ultimo Consiglio direttivo la sua barra di navigazione confermando tassi negativi e strategia di Quantitative easing. Dal 1° novembre, data in cui al suo posto s’insedierà Christine Lagarde, si vedrà. L’ex-presidente del Fmi ha presenziato alla riunione: «Non c’è bisogno di consigli – ha detto Draghi ai giornalisti -. Lei sa perfettamente quello che deve fare e comunque ha un lungo periodo davanti a sé in cui potrà formare la sua visione, insieme al consiglio direttivo, su che cosa fare».

Il Quirinale nel futuro? Draghi: «Non lo so»

Per il numero uno della Bce è tempo di bilanci. Ma anche di prospettive future: «Di questo chiedete a mia moglie», scherza. E a chi gli chiede se potrebbe andare a ricoprire un ruolo politico, semmai quello di presidente della Repubblica, risponde con un sorprendente ma nient’affatto ipocrita «non lo so». Quanto alle scelte compiute in questi anni di presidenza, Draghi le ha difese tutte. Recenti e remote: «Purtroppo tutto ciò che è accaduto dalla decisione di politica monetaria di settembre ha mostrato abbondantemente che la nostra determinazione ad agire tempestivamente era giustificata», ha rivendicato Draghi.  In ogni caso, nessuna polemica con chi nel board di Eurotower sera schierato contro: «Tutti discutono, ci sono divergenze nelle discussione sulle decisioni di politica monetaria e non è stata la prima volta. Il passato è passato».

Nessuna polemica con la Bundesbank

Preoccupa, invece, lo scenario geoeconomico attuale. «Il rischio principale è la recessione dell’economia, che sia globale o dell’Eurozona», ha ricordato Draghi. Da qui l’esortazione ai governi ad intervenire. Soprattutto a quello tedesco: «chi ha spazio di manovra di bilancio deve agire in modo efficace e tempestivo». E a quello italiano: «Chi ha alto debito deve procedere a una politica “prudente” e all’attuazione delle riforme strutturali». Tracciando un bilancio della strategia messa in campo durante la sua gestione, Draghi ha detto che «il giudizio complessivo sui tassi negativi è positivo». Nessun timore quindi circa la sua eredità per la polemica accoglienza riservata al suo ultimo pacchetto di misure dal presidente della Bundesbank o dalla banca centrale olandese: «Francamente, no, non sono stato sorpreso», ha tagliato corto Draghi.

Commenti

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  • CARLO BARTOLI 25 Ottobre 2019

    Draghi sarebbe un degno Presidente della Repubblica per molti Italiani