Vincolo di mandato, FdI: «Di Maio si sveglia solo ora». Il Pd irritato
Di Maio ammonisce tutti e tira fuori il cartellino giallo (per ora) e accerchiato dalla fronda intestina, prova a mettere un argine alla diaspora di grillini in corso ormai da giorni e che rischia di falsare gli equilibri interni e di governo. Così, da oltreoceano intima di introdurre vincolo di mandato e multe salatissime per chi è in odore di fuga. Ma dagli alleati di governo alle fila dell’opposizione, è un coro di proteste e recriminazioni.
Vincolo di mandato e multe a chi lascia, Rampelli: Di Maio se ne accorge solo ora?»
Dall’opposizione, tra sconcerto e ironia, tra i primi a reagire e commentare la proposta di Di Maio su punizioni e sanzioni da comminare a esuli e transfughi, il vicepresidente della Camera e deputato di FdI, Fabio Rampelli, che sulla proposta di istituzionalizzare il vincolo di mandato per gli eletti e multare chi abbandona, sottolinea: «Il ministro degli esteri interviene sulla questione dei cambi di casacca da parte dei parlamentari e fa sapere che vuole introdurre il vincolo di mandato. Di Maio s’è svegliato, adesso però ci spiegasse perché ha votato contro gli emendamenti di Fdi sulla modifica all’articolo 67 della Costituzione. I 5 Stelle confermano di accorgersi dei problemi solo quando li riguardano direttamente». Parole a cui, sempre dai banchi di Fratelli d’Italia, fanno eco quelle del capogruppo FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida che, ribadendo il concetto di Rampelli, su Twitter posta: «Di Maio dice di voler introdurre il vincolo di mandato. Bene, intanto desse l’esempio applicandolo».
Duri commenti anche dagli alleati dem, Marcucci: «Mi auguro che Di Maio volesse scherzare»
Ad infierire su Di Maio e sulle sue ultime dichiarazioni, anche gli alleati di governo: a partire dal presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci, che commentando alcune dichiarazioni rilasciate dal ministro Di Maio a New York afferma tra il piccato e il sardonico: «Mi auguro che Di Maio avesse voglia di scherzare, quando ha detto che parlerà con il Pd per introdurre il vincolo di mandato. L’assenza di esso, sancita dalla Costituzione, ha ancora un valore importantissimo. Almeno fino a quando esisteranno partiti aziendali, l’articolo 67 garantisce una libertà di azione necessaria per poter svolgere le proprie funzioni senza pressioni e ricatti esterni». Prontamente gli fa eco dalle retrovie di +Europa e in un cinguettio tutt’altro che soave pubblicato su Twitter, Riccardo Magi, deputato radicale esponente di +Europa, che al leader pentastellato manda a dire che se «a Di Maio non riesce ad andare giù che i parlamentari secondo la nostra Costituzione “rappresentino la Nazione” e rispondano agli elettori prima che al “Capo Politico”, il Pd non si lasci incantare dalle sirene dal populismo anti-parlamentare, come già ha fatto accettando l’immediata calendarizzazione del voto finale sul taglio del numero dei parlamentari». E a buon intenditor…