Usa, arrestato manager Fca a Detroit. Avrebbe mentito sulle emissioni diesel
Emanuele Palma, manager di Fiat Chrysler Automobile, è stato arrestato negli Stati Uniti nell’ambito dell’inchiesta che il dipartimento di giustizia sta portando avanti sulle emissioni dei veicoli diesel. A renderlo noto è stata la signora Gina Balaya, portavoce dell’ufficio del procuratore distrettuale di Detroit. Palma, secondo quanto si è saputo, dovrebbe adesso comparire in tribunale (probabilmente alle 20 italiane) dove dovrà difendersi dall’accusa di aver cospirato e mentito per ingannare i regolatori, i clienti e il pubblico sui sistemi di emissioni utilizzati sui veicoli diesel di Fca negli Usa. “Stiamo aspettando i dettagli. Continueremo a collaborare con le autorità. Non abbiamo niente da aggiungere al momento”. Un portavoce di Fca ha così commentato la notizia dell’arresto dell’ingegnere pur non aggiungendo nulla rispetto all’accusa accusa, rivolta a Palma, di aver cospirato per ingannare le autorità e il pubblico sulle emissioni diesel. Il titolo Fca, dopo la notizia, ha esteso il ribasso fino al 2% alla Borsa di Milano. A New York perde l’1,86%. Da rilevare che, intanto, la Corte di giustizia dell’Ue ha confermato la decisione della Commissione europea sugli aiuti di stato del Lussemburgo a Fca, rigettando quindi il ricorso dell’azienda. Gli esperti di Bruxelles avevano contestato alla società di aver usufruito di un «vantaggio fiscale indebito».