Travaglio disintegra la Madia: «È un termosifone spento, un lampione fulminato»

26 Set 2019 10:22 - di Paolo Sturaro

Un attacco durissimo a Marianna Madia. Sul Fatto Quotidiano, Marco Travaglio disintegra l’esponente dem. «Era un po’ di tempo che stavamo in pensiero» perché «non avevamo più notizie di lei. Ci mancava il suo sguardo penetrante da paracarro di periferia, il suo calore umano da termosifone spento, il suo irrefrenabile dinamismo intellettuale da lampione fulminato».

«Ci aspettavamo di trovarla nel toto-ministri, niente». C’era «persino Guerini, ma lei no». «L’abbiamo cercata nella lista dei sottosegretari, nisba. C’era financo la Ascani, ma lei no. Temevamo che l’Anonima Sequestri Sovranista stesse facendo scomparire le migliori menti del pensiero dem». L’ironia di Travaglio continua: «Avevamo iniziato a chiamare questure, procure e pronto soccorso». Poi, finalmente, la Stampa ci ha dato sue notizie». Marianna Madia «gode di ottima salute. Ed è la solita fucina di idee». E qui arriva l’elenco delle sue esternazioni, dalla Raggi (ostacolo per l’intesa tra Pd e M5S a Roma) alla legge sul Bilancio e alla legge elettorale. «La scissione di Renzi non le è piaciuta», scrive Travaglio, «la qual cosa la getterà nel più cupo sconforto».

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