Sinistra infuriata contro il sindaco dell’Aquila: saltati 700mila euro per la propaganda rossa
La pacchia è finita. Almeno all’Aquila. E all’oligarchia rossa che gestisce gli eventi culturali non è andata proprio giù. Al no del sindaco Pierluigi Biondi, che ha chiesto chiarimenti su costi e ospiti del Festival dell’Aquila, le consorterie rosse hanno risposto ululando alla censura.
Eppure la vicenda è chiara. Da una parte abbiamo il sindaco di Fratelli d’Italia, eletto col centrodestra dall’altra l’organizzatrice del Festival, Silvia Barbagallo, più rossa che mai. Un nome che rappresenta una vera e propria potenza nell’industria culturale. Tanto per avere un’idea, sotto la sua firma vengono gestiti eventi come “Più libri Più liberi”, manifestazione che si svolge a Roma dedicata alla piccola editoria. La Barbagallo ha iniziato la collaborazione nel 2009 all’Aquila con il sindaco Pd Cialente. Da allora ha presidiato il capoluogo abruzzese con le sue iniziative culturali, ben retribuite dalle giunte di sinistra.
Il sindaco dell’Aquila chiede chiarimenti
Confidava di poter continuare anche con la giunta di centrodestra. A questo appuntamento gli ospiti d’onore dovevano essere il fumettista Zerocalcare e il giornalista Roberto Saviano. Due personaggi fortemente divisivi, fortemente connotati ideologicamente. Il tutto doveva essere finanziato con soldi pubblici. Soldi dei cittadini che, almeno all’Aquila, la pensano in maniera opposta alla Barbagallo, a Saviano e a Zerocalcare.
Il sindaco aquilano l’ha detto chiaramente alla ex libraia romana, residente a Parma. Sì a iniziative culturali, no a iniziative ideologiche. Pagate profumatamente. E per capire che aria tira, basta andare sulla pagina Facebook della Barbagallo. «Ci piacerebbe sapere i 700mila euro in 4 giorni come sarebbero stati spesi, ci può cortesemente far capire in tasca a chi sarebbero andati? Voce per voce. Grazie». Nessuna risposta dalla diretta interessata. Ma da una talebana rossa arriva: “Imbecilli, chi siete voi per chiedere conto di queste spese?”. Come se i soldi finanziati dal ministero dei beni culturali arrivassero dal portafoglio di Franceschini e non dagli imbecilli che pagano le tasse.
Chi è Silvia Barbagallo, organizzatrice che piace alle giunte rosse
Dal canto suo, la Barbagallo, sulla sua bacheca Fb parla di “prepotenti ingerenze politiche”. Anziché ringraziare il Pd e le giunte rosse di mezza Italia (con Ignazio Marino sindaco, nel 2015, si è aggiudicata un appalto da 50mila euro per le biblioteche romane) che hanno foraggiato finora le sue iniziative culturali. E per capire quanto sia schierata, basta andare sulla sua bacheca Fb. Campeggia in evidenza il poster di Zerocalcare dedicato al G8 di Genova. “In ogni caso nessun rimorso”, si legge sul manifesto con l’estintore che è diventato simbolo degli anarchici e degli attivisti di estrema sinistra. Per parafrasare la Barbagallo: sì al Festival dell’Aquila. No alle prepotenti iniziative ideologiche.