Sedi, pulizia, sicurezza: le scuole di Roma ultime in Europa. Genitori e studenti le bocciano
Qualità degli edifici, attrezzature, pulizia, manutenzione e sicurezza. Le scuole di Roma ricevono una sonora bocciatura da famiglie e studenti, che si attestano come i più insoddisfatti d’Europa. Anche perché Roma, messa al confronto con Vienna, Berlino Parigi e Madrid, è l’unica capitale dove il trend degli ultimi anni è in peggioramento. A rivelarlo è il sondaggio dell’Istituto Piepoli per l’Osservatorio “Roma! Puoi dirlo forte”, guidato dal presidente Tobia Zevi. ”Indagine sulla Scuola – Qualità dell’insegnamento, strutture scolastiche e dinamiche sociali degli istituti di Roma a confronto con le altre capitali europee”, il titolo della ricerca.
Scuole chiuse quando serve
Oltre alle condizioni materiali in cui versano le scuole, il sondaggio ha investigato anche i sentimenti dei romani rispetto alla qualità degli insegnamenti e alla fruibilità degli istituti. È emerso così che il 49% dei genitori romani e il 50% dei ragazzi ritengono che il numero di ore dedicate all’insegnamento della lingua inglese sia «scarso», «costringendo» gli studenti romani ad un ampio ricorso alle lezioni private e le famiglie ad un ulteriore esborso economico. Solo il 47% dei genitori ritiene che la scuola aiuti ad acquisire competenze informatiche di base, contrariamente al dato delle altre capitali europee che oscilla tra il 70 e il 79%. Sei genitori romani su dieci, e più di sei ragazzi su dieci, poi, credono che la scuola non prepari sufficientemente al mondo del lavoro. Non solo, «dal sondaggio – ha spiegato Zevi – si evince che c’è una forte domanda di scuola anche di pomeriggio e nel periodo estivo».
Genitori romani obbligati a prendere la macchina
È prioritaria, inoltre, «una politica di incentivi per favorire gli spostamenti casa-scuola con i mezzi pubblici, per diminuire il ricorso alle auto private. Obiettivo: migliorare la vivibilità urbana e salvaguardare l’ambiente». Lo studio ha riguardato 500 genitori di allievi romani dai 4 ai 15 anni e 160 in ciascuna delle altre città, nonché 250 ragazzi tra i 16 e i 19 anni a Roma e 80 in ciascuna delle altre capitali europee. In particolare, solo su Roma Capitale è stato effettuato anche un focus su 250 genitori di bambini tra 0 e 3 anni. A Roma – si legge ancora nella ricerca – ben tre genitori su quattro accompagnano i figli a scuola in automobile, contrariamente a quanto accade nelle altre capitali europee.
Impennata di casi di violenza
Significativo il focus sulla violenza nelle scuole: secondo il campione dei ragazzi intervistati il fenomeno risulta in forte aumento a Roma (+46%), più che nelle altre città analizzate. Tuttavia, solo uno studente capitolino su quattro ha sentito parlare di episodi di violenza nella propria scuola. Una menzione a parte merita la condizione delle infrastrutture scolastiche. Secondo l’opinione dei genitori, Roma a confronto con Berlino, Vienna, Parigi e Madrid è ultima in classifica per pulizia, manutenzione, sicurezza, qualità della mensa, qualità degli arredi e modernità della struttura. Gli studenti esprimono una valutazione meno severa, ma ad ogni modo solo il 70% è soddisfatto della pulizia degli edifici, il 41% boccia lo stato di manutenzione degli stabili e il 50% dei ragazzi non ritiene le strutture sufficientemente moderne. Per il 74% degli alunni gli spazi scolastici potrebbero essere meglio utilizzati al di fuori dell’orario scolastico, in particolare per corsi di lingua straniera, lezioni di recupero e attività sportive. «È un chiaro segno – ha concluso Zevi – che la buona volontà c’è. Bisogna accompagnarla. Occorre recuperare fiducia e aiutare i giovani e ritrovare una speranza».